Luis Enrique lo aveva detto. La Roma non ha fatto ancora nulla e c’è tanto da migliorare. Tutto vero. La sberla in Coppa Italia con la Juventus ha mostrato le lacune attuali della squadra giallorossa, surclassata tatticamente dagli uomini di Conte, che, non a caso, sono imbattuti in questa stagione.
Servirà alla Roma questa sconfitta, forse più di quel pareggio che a inizio dicembre, contro i bianconeri all’Olimpico, rappresentò la svolta per Totti e compagni. Lo stesso capitano giallorosso, apparso stanco, ha perso il duello con l’amico Del Piero.
Sarà da lezione ai tanti giovani della formazione di Luis Enrique, a cominciare da Lamela, che a Torino non è riuscito a mostrare il suo talento, uscendo malamente dalla gara per un brutto fallo di reazione.
Luis Enrique però non dispera. A Torino non ha fatto calcoli, provando a fare la partita, in difesa Kjaer però non è Juan e José Angel e Bojan sono ancora troppo timidi per il calcio italiano. In mezzo Gago e Pjanic non hanno demeritato, ma se è vero che la Juve aveva diversi titolari fuori, questa Roma non può regalare nulla, figuriamoci giocatori come Burdisso, De Rossi e Osvaldo.
Una Roma che si lecca le ferite, ma non può e non deve cancellare un mese e mezzo di vittorie e bel gioco. Certo, dopo l’Europa League, un altro obiettivo è sfumato e ora rimane solo il campionato.
Diciannove partite da giocare più lo spezzone di Catania, per provare a salire in classifica e avvicinare quel terzo posto che può rappresentare l’obiettivo massimo in questa prima annata con la nuova proprietà.
Domenica arriva il Bologna all’Olimpico e l’obbligo sarà quello di ripartire subito per non perdere fiducia e compattezza faticosamente trovati nell’ultimo periodo.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]