L’atleta della Val d’Ultimo é salito per la quinta volta nella sua carriera sul gradino più basso della Coppa della specialità che predilige
COURCHEVEL – Sfuma per Beat Feuz il sogno della quinta coppa di discesa consecutiva, che va meritatamente ad Aleksander Aamodt Kilde, oggi quarto in gara, ma salito a 620 punti complessivi, 13 in più di quelli dello svizzero. E sul terzo gradino del podio sale Dominik Paris (522 punti), per la quinta volta nella sua carriera sul gradino più basso della coppa della specialità che il campione della Val d’Ultimo predilige. L’ultima volta fu lo scorso anno, segno di una costanza di rendimento che contraddistingue la carriera del quasi 33enne carabiniere di Santa Valburga.
La prima gara della storia sulla nuova “Eclipse” di Courchevel va a Vincent Kriechmayr, con il tempo di 1’50″43, per 34 centesimi davanti a Marco Odermatt e per 54 meglio di Beat Feuz. Paris è sesto, a 1″54, riuscendo a domare la pista nella parte alta per poi pagare un po’ nel finale.
Matteo Marsaglia è 11/o a 1″87, mentre Christof Innerhofer chiude più attardato, ancora alle prese con il dolore al ginocchio sinistro infortunato a Kvitfjell.
“Non è stato facile oggi – ha detto Paris -, nella parte alta ho fatto la mia parte. Non sono stato proprio precisissimo, ma ero veloce. Poi nella parte bassa le curve chiudevano sempre di più e ho perso tempo. La stagione non è andata proprio come speravo: ho avuto un paio di cali dai quali mi sono dovuto riprendere. Per fortuna nel finale di stagione ho sciato abbastanza bene e sono contento di avere concluso fra i top tre del mondo, che è sempre importante. Ora finiamo la stagione per poi riprendersi al meglio per la prossima. Meglio non guardare troppo lontano: chiaro che inseguo la Coppa di discesa e vedremo se nella prossima stagione potrò riuscire a conquistarla”.
“Avrei potuto fare 3/4 decimi in meno – ha detto Marsaglia -, perché ho spigolato nella parte alta. Per il resto credo di avere fatto la mia parte, non era più così facile per la neve segnata. E’ stata comunque una discesa tosta, forse una delle più difficili dell’anno. Ho voglia di continuare, soprattutto con la prospettiva di provare a tornare qui per il Mondiale. Le motivazioni le trovo nei tratti tecnici fatti bene, nella media delle gare di una stagione comunque abbastanza positiva”.
“Si sapeva che sarebbe stata una gara non uguale per tutti – ha detto Innerhofer -, perché con gli ultimi numeri la pista si sarebbe segnata. Poi ho commesso un errore, e a quel punto mi sarei potuto anche fermare perché la gara era andata. Purtroppo poi sono al 70/80% con il ginocchio sinistro e non riesco a spingere al meglio”.