Seedorf: “Dobbiamo scrivere una nuova storia rispettando l’avversario ma provando a vincere”

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logo-milanClarence Seedorf ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Atletico Madrid-Milan, match valido per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Ecco quanto dichiarato dal tecnico rossonero e riportato da SportMediaset.

Il Milan, dati i valori in campo e il risultato dell’andata, parte sicuramente sfavorito: ”È capitato anche in anni in cui abbiamo vinto ma penso che il favorito era e resta l’Atletico Madrid. Ogni partita ha una sua storia a sè e in Champions se ne sono raccontate tante. Noi domani dobbiamo scrivere una nuova storia rispettando l’avversario ma provando a vincere. Simeone? La sua carriera parla per lui, gli ho già fatto i complimenti ma siamo qui per parlare della partita. Dobbiamo fare i gol che servono per passare il turno. Speriamo di uscire di qui vittoriosi. La gara dell’andata ci ha dato delle indicazioni e proveremo a superarci per passare il turno. Il Milan ha una storia che i giocatori sentono, soprattutto in Europa. Giocheremo con fiducia, ottimismo, coraggio, cuore. Faremo la nostra partita, senza snaturare la nostra mentalità. Con molto rispetto per l’Atletico, per i loro punti di forza, ma cercheremo di sfruttare al massimo il nostro potenziale offensivo“.

Su Balotelli e Diego Costa: “Sono due attaccanti molto importanti. Diego Costa è devastante, è un giocatore fantastico. Ma noi dobbiamo pensare che l’Atletico non è solo lui, ma è tutta una squadra completa e forte. Balotelli è molto importante per noi“.

Sul progetto Milan e sul paragone tra la gara di domani sera e quella del 2007 a Monaco di Baviera: “Il mio progetto è il progetto del Milan e cerco di portare avanti, a livello tecnico, i desideri della società. E lo faccio con grande entusiasmo e sono fiducioso che costruiremo un grande futuro. Un futuro che non passa da questa partita. Dobbiamo viverla al meglio. Ci sono tanti momenti che saranno delle prime volte e io cerco di imparare tanto e mettere in pratica le cose che imparo. Voglio costruire, insieme al gruppo, le basi per un domani. Ogni tanto ci sono degli incidenti ma c’è un ambiente speciale intorno a questa partita. Il paragone con Monaco di Baviera? Mi regala dei bei ricordi. Il Milan ha grande storia e i giocatori sentono molto questa cosa, sia in Italia sia in Europa. Nel 2007 siamo riusciti a trovare delle energie che ci hanno permesso di fare grandi partite contro avversari temibili. Noi dobbiamo lottare come gruppo e giocare con il cuore. Ci sono cose che vengono prima degli aspetti tecnici e tattici. Il resto è una conseguenza“.

Sulle motivazioni e sull’atteggiamento dei rossoneri: I giocatori sono molto motivati. È un momento importante per la squadra e possiamo scrivere una bella pagina della storia del club in un momento un po’ particolare. Ripeto, il risultato è ancora aperto e potremo provare a centrare la qualificazione. Il calcio è come la vita, ti mette davanti degli ostacoli da superare. Noi domani vogliamo fare i gol che ci servono per passare il turno e tornare a Milano vittoriosi. Sarà una partita equilibrato ma di certo non ci sarà catenaccio né da una parte né dall’altra. In Champions succede sempre così perché si affrontano grandi squadre, le migliori. L’Atletico è una grande squadra, un gruppo con una sua fisionomia chiara. Ci sono due giocatori di livello mondiale con una squadra alle spalle. E questo fa sì che tutti siano al di sopra della media“.

Sull’atmosfera del Vicente Calderon e sull’influenza che potrà avere l’arbitraggio: In Champions c’è un metro di giudizio uniforme sull’aggressività. Il calcio è bello quando viene giocato e giocare in stadi così deve essere solo uno stimolo. Non ci deve intimorire ma esaltare. Kakà? Ha grande esperienza, non ho aspettative particolari su di lui. La squadra deve giocare la squadra e poi ci sono i singoli che possono trovare il colpo giusto. Kakà non deve avere il peso di risolvere la partita da solo, in passato, quando lo faceva, era supportato dalla squadra. Ed eravamo contenti di aiutarlo. Stessa cosa perTaarabt, sarà in campo, darà il suo contributo. Ma l’importante è il gruppo“.

[Nicolò Esposito – Fonte: www.ilveromilanista.it]