Una partita simile non meriterebbe nemmeno di essere commentata, anche perché si fatica sinceramente a contare il numero di tasti premuti sulla tastiera del pc, oppure a misurare l’inchiostro consumato per descrivere una sfida deludente e non meritevole sicuramente del massimo palcoscenico. Tra Sampdoria e Chievo il verdetto sancito sul campo dice 0-0, un risultato che mette in risalto, come se ce ne fosse ancora bisogno, le palesi lacune dei blucerchiati in termini di gioco e la disarmante sterilità offensiva, mentre per i clivensi è un buon punto esterno che li assesta a centro classifica.
Oltre a Semioli, indisponibile di lunga data, e Cassano, Di Carlo è costretto a fare a meno pure di Palombo e Zauri, al loro posto Dessena e Cacciatore, con Tissone preferito ancora a Poli, mentre in avanti è Pozzi a far coppia con Pazzini. Sull’altro fronte Pioli, privo di Pellissier, si gioca la carta Moscardelli vicino a Thereau, a centrocampo Marcolini, Rigoni e Fernandes formano una buona diga davanti alla difesa, lasciando a Bogliacino il compito di innescare il tandem offensivo. Le prime battute sembrano favorevole alla compagine doriana, attiva sulla destra con un paio di traversoni operati da Cacciatore, sui quali Pazzini e Pozzi arrivano in ritardo, ma è soltanto un fuoco di paglia.
Nel cuore del centrocampo Tissone è lento e prevedibile, Dessena ha ancora meno predisposizione di Palombo nell’impostare il gioco e si limita alla fase di rottura della manovra avversaria, Koman è meno ispirato del solito, Guberti è tra i pochi a provare sempre di creare la superiorità numerica, ma spesso le sue intenzioni restano tali. Dalle parti di Pazzini giungono pochissimi palloni giocabili, lo stesso discorso si può fare per Pozzi, il quale fatica anche a realizzare il classico lavoro della seconda punta, consistente nel tener palla e far salire la squadra, giocando di sponda.
Al di là di conclusioni innocue operate da Koman e Moscardelli, la prima occasione da rete capita agli ospiti con Thereau, ma Curci è bravo a trovare il tempo giusto dell’uscita, chiudendogli lo spazio per la conclusione e rifugiandosi in corner. I gialloblu, con il passare dei minuti, prendono confidenza in fase di possesso e avanzano il proprio baricentro, ma non basta per passare in vantaggio: Curci fa buona guardia sul colpo di testa di Mandelli, mentre Moscardelli, servito in profondità, sbaglia il controllo decisivo e l’occasione sfuma.
Facciamo molto possesso palla, ma il Chievo ha tutto il tempo di questo mondo per chiudersi, occupare bene gli spazi e ripartire, troppo lenta, compassata e prevedibile la nostra manovra. Sorrentino si sporca i guanti al 32’ con un debole colpo di testa di Lucchini su corner battuto da Guberti, mentre l’ultimo sussulto dei primi 45’ riconduce a Pozzi, al quale viene annullato un goal per offside dopo la sponda di Pazzini.
Nell’intervallo probabilmente Di Carlo si fa sentire, perché nei primi minuti della ripresa, la Sampdoria sembra trasformata in positivo, creando ben due occasioni con Guberti e Cacciatore, ma il primo, dopo essersi liberato benissimo per la conclusione con una lunga serie di finte e dribbling sull’out sinistro, prova il tiro-cross senza trovare la deviazione di Pozzi, e il secondo sfonda sulla destra e tenta il servizio centrale per un compagno, senza riuscire a trovarne uno.
Il Chievo non sta però a guardare, con l’accoppiata Thereau – Moscardelli assai mobile e insidiosa. L’ex triestino si fa vedere con due conclusioni da fuori, sfiorando il set con la complicità di Lucchini e l’angolino basso alla destra di Curci con un potente diagonale, ma l’intervento più importante della ripresa il n°1 doriano lo compie su una bordata da fuori operata da Bogliacino al 50’. Le squadre sono lunghe, sfilacciate e le occasioni sembrano finalmente arrivare con puntualità, anche Sorrentino è costretto al primo intervento degno di nota, respingendo in corner un’insidiosa conclusione di Pazzini dal limite un giro d’orologio più tardi. Il tentativo del bomber dovrebbe accelerare il forcing dei padroni di casa e invece da quel momento il nostro gioco torna nell’anonimato, non si segnalano più occasioni degne di nota, nonostante gli inserimenti dei vari Padalino, Marilungo e Poli al posto di Koman, Pozzi e Tissone.
L’esterno svizzero è autore di un’interessante percussione sulla destra alla prima palla giocabile, ma la buona sorte gli gira le spalle e a 7’ dal termine è costretto ad uscire per infortunio, lasciando la Sampdoria in inferiorità numerica, ma il Chievo non schiaccia sull’acceleratore, un punto può andare bene agli ospiti, mentre il Ferraris ricopre di fischi la compagine di mister Di Carlo al triplice fischio finale. Domenica si va nella tana del Lecce, gioco, goal e punti saranno tre obiettivi da centrare.
TABELLINO:
SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Cacciatore, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Koman (18’st Padalino), Dessena, Tissone (27’st Poli), Guberti; Pazzini, Pozzi (24’st Marilungo). (Da Costa, Volta, Accardi, Sammarco). All. Di Carlo.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Andreolli, Mandelli, Jokic; Fernandes, Rigoni, Marcolini; Bogliacino (18’st Bentivoglio); Moscardelli (23’st De Paula), Thereau (32’st Granoche). (Squizzi, Morero, Mantovani, Guana). All. Pioli.
ARBITRO: Pinzani di Empoli.
AMMONITI: Marilungo (S); Moscardelli, Frey, Marcolini (C)
NOTE: spettatori 16.000, con una decina di clivensi al seguito. Angoli 7-3 per il Chievo. Recupero: 0′ pt; 4’st.
[Diego Anelli – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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