Miei cari amici genoani vicini e lontano di ogni ordine e grado oggi a Bari le fasce si sono esaurite e il Genoa si è spento. E’ forse questa la spiegazione più plausibile delle prestazioni altalenanti della squadra di Ballardini che manca di continuità: è stata invece la caratteristica che ha consentito di tenere sotto scacco il Milan domenica scorsa.Senza gioco sulle fasce (che sembra essere nel dna del Vecchio Balordo) mancano completamente i rifornimenti per la coppia Floro Flores-Palacio: a ciò occorre aggiungere il fatto che l’argentino è colpito dalla malasorte (e dal palo) sul primo tentativo a rete e sbaglia clamorosamente la seconda davanti a Gillet. E’ tutta qui la partita del Grifone che ha buttato alle ortiche un’occasione di platino per potersi rilanciare in classifica e dare un segnale di forza prima del derby contro la Sampdoria.
E invece si è rivista per lunghi tratti della gara in terra di Puglia la solita squadra balbettante con tanto possesso palla e poco costrutto contro gli uomini di Mutti apparsi molto mediocri sin dall’inizio. Non a caso le uniche due occasioni sono nate proprio dall’utilizzo del contropiede. I rossoblù avrebbero dovuto infatti svolgere il gioco opposto a quello svolto al San Nicola: lasciare l’iniziativa all’avversario e ripartire in velocità, colpendo gli avversari di sorpresa. Qualche dato statistico per far comprendere meglio: il Genoa ha avuto maggior possesso palla (57% contro 43% del Bari), maggior supremazia territoriale (11 minuti e 8 secondi contro 6 minuti e 9 secondi degli avversari), un solo tiro nello specchio della porta su nove totali (Bari 2 su 8).
La prossima settimana sarà caratterizzata da due gare molto difficili. Mercoledì la “madre di tutte le partite” ossia il derby e domenica la sfida contro la Roma al Ferraris. Per affrontarle ci vorrebbe un Grifone che crea e tira in porta molto di più: o che almeno ci provi.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]