Al Chievo a vita”. Sono queste le parole di Sergio Pellissier, l’attaccante del Chievo che ogni anno pare destinato ad un’altra squadra e ogni anno rimane a Verona, segnando una caterva di gol. Adesso è a quota 9 e per uno come lui, uno che vuole stupire sempre, arrivare in doppia cifra rappresenta un traguardo importante.
Speriamo però che ciò non avvenga con la Fiorentina, nella gara di domenica al “Bentegodi”. Violanews.com ha contattato proprio in esclusiva Sergio Pellissier per capire cosa passa nella testa di un bomber così fedele e se è mai stato vicino ad indossare la maglia viola.
Iniziamo parlando della partita, cosa si aspetta dalla gara di domenica?
“Noi veniamo da una serie di partite dove siamo stati sfortunati in diversi episodi, potevamo fare molti più punti rispetto a quelli che realmente abbiamo in classifica, di solito non mi lamento mai ma il Chievo non è stato aiutato ultimamente, anzi… Per noi domenica è una partita molto importante, perderla sarebbe da… suicidio, cercheremo di dare il massimo. Vediamo che le avversarie vincono, dobbiamo stare attenti”.
La Fiorentina non sembra l’avversario ideale.
“Oggi la Fiorentina sta bene a livello fisico e mentale, era già una formazione importante qualche mese fa, quando aveva però molti infortunati e si poteva pensare di poter vincere. Adesso sarà dura ma ci proveremo, poi con un Mutu di nuova in forma dovrò dire ai miei compagni di usare la massima concentrazione”.
Fiorentina in Europa League, lei ci crede?
“(Ride) Premesso che io credo solo nella salvezza del Chievo dico che i viola potrebbero arrivare a questo obiettivo, la classifica attuale non rispecchia assolutamente i valori della Fiorentina. Domenica saranno pericolosi, loro vogliono vincere”.
Lei è a quota 9 in classifica, sogna di arrivare in doppia cifra segnando proprio con la Fiorentina?
“Vivo per il gol, quindi spero che arrivi il prima possibile. L’importante però è vincere, fare gol è il mio mestiere ma non deve mai essere una ossessione”.
Lei ha sempre segnato, ha mai pensato di poter davvero arrivare in una grande squadra?
“Forse qualche anno fa, c’erano diverse offerte ma io ho rifiutato”.
Perché?
“Perché non mi piace guardare giocare a calcio, ma praticare lo sport. Vedere gli altri mi fa soffrire, ho bisogno di dare il mio contribuito e poi sono molto legato al Chievo, per questo ho fatto questa scelta di vita”.
Però questo Pellissier avrebbe potuto ritagliarsi uno spazio importante a Firenze.
“Sì, ma spero nei miei numeri, nella mia forza, non posso sperare che qualcuno si faccia male, per avere più spazio. Qualcuno fa questo ragionamento, io non ci riesco. Per questo sono legato a vita al Chievo, perché qui ho avuto molte possibilità e continuo ad averle, contano su di me. E io conto esclusivamente sulla società, tifando per i miei compagni, non contro. Con questo voglio dire che Firenze è una città bellssima, è bello giocare in una squadra così amata dal pubblico: il calore del pubblico fiorentino è bellissimo. Ma diciamo che io ho trovato il mio Paradiso”.
Ma dica la verità: non si è mai stancato di giocare per la salvezza?
“Nel Chievo è dura, c’è da soffrire di più ma nella vita quello che conta non sono i trofei, ma aver trasmesso qualcosa di importante ed essere ricordato. E allora preferisco essere ricordato come protagonista di 10 salvezze, che comprimario di una squadra che ha vinto tutto”.
[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]
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