Serie A, due ipotesi per il taglio degli stipendi: 1,2 miliardi in ballo

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Secondo la Gazzetta dello Sport sarebbero due le opzioni sul tavolo per il taglio degli stipendi, alle 18.45 riunione tra AIC  e Lega.

ROMA – La Juventus, nei giorni scorsi, ha anticipato tutti ufficializzando il taglio degli stipendi di giocatori e staff fino a giugno. Una scelta, quella del club bianconero, che produrrà un effetto positivo per 90 milioni sul bilancio 2019/2020 della società. Adesso, però, bisognerà capire in che modo decideranno di muoversi gli altri 19 club di Serie A visto che che c’è ancora molta confusione sull’argomento stipendi.

Nel tardo pomeriggio di oggi, alle ore 18.45, andrà in scena il vertice Lega-AIC: i club presenteranno al sindacato dei calciatori le proposte per abbassare un bel po’ quota 1,2 miliardi, dato che corrisponde al monte stipendi totale della A depurato dal taglio del club bianconero. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport le opzioni sul tavolo sarebbero due:

  • La prima è una sospensione immediata degli stipendi per il periodo di tempo non lavorato, con la busta paga di marzo da trattenere in gran parte, visto che l’attività si è fermata il 9 marzo.
  • La seconda è la richiesta di uno sconto proporzionato all’entità dell’ingaggio di ogni giocatore. L’obiettivo sembra essere sempre quello di arrivare a un accordo nazionale, anche se questo non vincolerebbe i singoli giocatori.

Inter e Roma, tra i grandi club, sono quelli che vantano il monte ingaggi più alto dopo la Juventus, e che potrebbero avere più interesse al rinvio di una parte degli ingaggi nell’esercizio 2020/21. Soprattutto il club nerazzurro, potrebbe aspettare fino a Pasqua per capire l’evoluzione della stagione. Per quanto concerne il Milan il club rossonero sembra essere allineato alle richieste degli altri club e difficilmente prenderà una strada alternativa. In ultimo Napoli e Lazio con il club partenopeo che ha già diverse questioni interne da sbrigare come le multe post ammutinamento di inizio novembre e le possibili cause per i diritti di immagine. I capitolini, invece, si rimetteranno alle decisioni collettive sul taglio delle buste paga di marzo e aprile.