ROMA – Lo scontro tra Lega Serie A e Governo è totale. Da una parte ci sono i vertici del calcio italiano che vogliono chiarezza (circa la ripresa della stagione) mentre dall’altra Spadafora, Ministro dello Sport, che, attraverso un video pubblicato ieri, ha nuovamente frenato sulla possibilità di riprendere allenamenti e campionato. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la FIGC sarebbe già al lavoro per un piano d’emergenza nel caso in cui il campionato di Serie A 2019/2020 venisse sospeso definitivamente, e con esso anche tutti gli altri.
L’articolo affronta i punti più caldi a partire dallo Scudetto che, al netto di quanto dichiarato da Lotito nei giorni scorsi, non verrebbe assegnato. Se il campionato non ripartisse, dunque, la stagione 2019/2020 non avrà una squadra campione d’Italia, con buona pace di Juventus e Lazio. Per quanto concerne il capitolo delle coppe europee, invece, conterebbero le prime sei posizioni al momento dello stop e dunque: Juventus, Lazio, Inter e Atalanta qualificate alla prossima edizione della Champions League, Roma e Napoli in Europa League.
Complesso il discorso delle retrocessioni, due le ipotesi possibili: la prima prevede che non ci siano retrocessioni e che nella prossima stagione di Serie A ci siano 22 squadre. Soluzione che, al momento, non è particolarmente gradita alla Federcalcio visto che non sarebbe semplice incastrare altre quattro giornate nella prossima stagione. La seconda prevede due retrocessioni, ipoteticamente le ultime due in classifica (SPAL e Brescia) con due promozioni dirette dalla Serie B senza passare degli spareggi, ossia Benevento e Crotone.
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