Le parole di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, nel corso di un’intervista rilasciata a RAI News 24.
ROMA – Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, ha rilasciato un’intervista a RAI News 24. Queste le sue parole a cominciare dall’eventuale ripresa: “Il tema è questo: se abbiamo tempo di chiudere i campionati, è ovvio che tutti vorremmo farlo. Ma il processo decisionale oggi parte dalla comunità scientifica e speriamo ci siano le condizioni per ripartire per chiudere prima del 3 agosto, così come chiesto dalla UEFA”. Sul taglio degli stipendi ha aggiunto: “Con la Lega Pro abbiamo provato una soluzione collettiva. Con la Lega Serie A non siamo entrati nei dettagli, anche perché le prime scadenze sono il 20 aprile. Oggi non sappiamo se si chiuderà prima, anche perché la UEFA e l’ECA chiedono di provare a chiudere le stagioni. I calciatori come sempre fatto, faranno la loro parte”.
Sul taglio degli stipendi attuato dal Monza: “Sono accordi che singolarmente i club cercano con i propri tesserati. Noi con la Lega Pro parliamo soprattutto dei redditi più bassi che rischiano di non essere rispettati per la crisi. Vogliamo tutelare questi stipendi che non sono paragonabili a quelli dei grandi campioni. Il 60-70% dei calciatori in Lega Pro guadagna meno di 50mila euro lordi. Sono tanti i ragazzi che oggi non hanno una prospettiva, la Serie D conta 160 squadre su tutto il territorio e sarà difficile trovare una situazione di sicurezza su tutto il territorio. E questo mette in difficoltà tutti”. Infine, una battuta sul maxi ritiro: “E’ un esercizio dialettico. L’OMS parla di pandemia, non so quali possano essere le città non colpite. Rischiamo di essere smentiti dall’epidemia stessa”.