Siena-Lazio 3-0: Emeghara spina nel fianco, ko dei biancocelesti

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Era un’occasione, la Lazio l’ha mancata completamente. Il pareggio del Napoli, ma soprattutto la possibilità di allungare su Milan, Fiorentina e Inter. Niente di tutto ciò. I biancocelesti cadono e il tonfo è di quelli rumorosi perché il Siena ne fa tre e soprattutto è superiore per atteggiamento, abnegazione e spirito. Emeghara è una spina nel fianco di una difesa, quella ospite, in totale confusione, disorientata anche da un assetto tattico mai digerito del tutto. Bravo Iachini a infondere spirito pugnace ai suoi, meno Petkovic nel preparare una gara di vitale importanza. La Lazio versione trasferta è irriconoscibile, non riesce a esprimersi mai sui livelli mostrati in casa e l’alibi della stanchezza non basta per spiegare un tracollo simile a quello dello scorso anno. Siena si conferma tabù, la Lazio non vince –in campionato- da oltre un mese e forse cominciare a parlare di crisi non suona più come un’eresia.

FORMAZIONI – Sorprende Petkovic che mette da parte l’idea 4-4-2 e torna ad affidarsi alla difesa a tre. 3-4-1-2 con Candreva alle spalle di Floccari e Kozak. Hernanes è l’inedito regista accanto a Gonzalez, mentre Lulic e Konko agiscono sulle corsie laterali. In difesa , turno di riposo per Radu e largo al terzetto formato da Biava, Dias e Ciani. Tutto confermato nel Siena, invece, con Iachini che lancia ancora il 3-4-2-1. Emeghara è il riferimento offensivo, Rosina e Sestu gli ispiratori. In difesa, debutto in bianconero per Terlizzi.

PRIMO TEMPO –  “Sarà importante l’approccio”, aveva avvisato Petkovic in conferenza stampa. Solo ieri. Eppure la Lazio parte male, perché Rosina e Sestu si muovono tra le linee, pronti a innescare Emeghara che crea più di un imbarazzo alla retroguardia laziale. E così al 6’ il Siena è già in vantaggio: Rosina avanza, serve Sestu sulla sinistra, cross teso e stacco di Emeghara in anticipo su Ciani, Marchetti non può nulla. Lo schiaffo non scuote la Lazio, anzi se possibile la tramortisce ulteriormente. I bianconeri sono aggressivi, Vergassola e Della Rocca non danno fiato a Hernanes, la difesa balla su ogni affondo della Robur e al 22’ Marchetti capitola ancora. Rubin crossa da sinistra, Rosina brucia ancora Ciani e con un tocco morbido deposita la palla in rete. La difesa a tre non è nel dna della Lazio e allora Petkovic sostituisce un disastroso Ciani e lancia Pereirinha, passando al 4-4-2 con Lulic spostato sull’out mancino di difesa. Il primo tiro in porta dei biancocelesti arriva dopo mezzora ed è a firma di Antonio Candreva, Pegolo è pronto e respinge. Il cambio di assetto non sveglia la Lazio che continua a viaggiare ad andamento lento, senza mai riuscire a impensierire seriamente la porta del Siena. Male i biancocelesti, soprattutto per atteggiamento. La squadra di Iachini, invece, rabbiosa in mezzo al campo e brava a ripartire, esegue alla perfezione lo spartito programmato in partenza.

SECONDO TEMPO –  Un sussulto lungo un quarto d’ora, nel quale la Lazio riesce a produrre solo un calcio di punizione sbilenco di Candreva e un paio di cross del tutto innocui per Pegolo. E’ tutta qui la Lazio. Una squadra senza capo né coda e andare a cercare l’alibi della stanchezza per l’impegno europeo sembra scorciatoia troppo facile. Sul campo, Floccari e compagni, non mettono agonismo, sbagliano tutto quello che è possibile sbagliare, affondano sotto i colpi di un Siena organizzato e cinico che passa, per la terza volta, al quarto d’ora della ripresa con un altro acuto di Emeghara: l’attaccante bianconero brucia Biava sullo scatto e infila Marchetti in uscita. E’ 3-0, passivo pesante per la Lazio, risultato meritato per i bianconeri bravi a difendersi con ordine e a sfruttare i difetti di una difesa in totale confusione. Petkovic non sa a cosa appigliarsi, lancia Saha e toglie uno spento Candreva. Poco dopo è una punizione di Hernanes a impegnare Pegolo bravo a toccare il pallone sopra la traversa. Il Siena, una volta messo al sicuro il risultato, bada al sodo e lascia l’iniziativa agli ospiti che, con Ederson (entrato al posto di Floccari) sfiorano il gol della bandiera.  E’ uno dei pochi acuti del match della Lazio. Iachini si copre con Bolzoni al posto di Rosina e chiede a Bogdani –entrato per Emeghara- di tenere su i suoi.  La partita scorre via lenta, Ederson spreca una buona chance a due passi da Pegolo ed è l’ultima nota di cronaca. La Lazio perde e i numeri cominciano a essere allarmanti. Due punti nelle ultime cinque partite di campionato, l’ultimo successo risale al 16 gennaio quando all’Olimpico cadeva l’Atalanta e la Juventus era distante solo tre punti. Una vita fa. Un sogno fa.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]