C’è un solo modo per il Milan di gettare alle ortiche gli sforzi di un’intera stagione: pensare che il Siena sia solo una formalità in virtù della sua retrocessione già sancita.
In primis perché non esistono partite facili o già vinte, nemmeno in amichevole: spesso e volentieri infatti a fare la differenza in un verso o nell’altro, è l’atteggiamento mentale più che la tattica o il tasso tecnico. Bene ha fatto Allegri, che sa di giocarsi molto del suo futuro in 90 minuti, a mantenere alta la tensione come riferiscono le cronache da Milanello che narrano di un suo coinvolgimento in una discussione particolarmente accesa con Robinho.
Dal punto di vista statistico, il Siena, che ha perso le ultime 5 partite in cui più forte si è fatta sentire la pressione per la possibile permanenza nella massima serie, ossia fino all’incontro col Chievo, ha invece giocato meglio mettendo in difficoltà (pur venendo alla fine sconfitto) Fiorentina e Napoli, a dimostrazione che la mente sgombra e la possibilità di dimostrare il proprio valore senza aver alcunché da perdere, sono un importante corroborante al morale ed alle gambe.
Non deve quindi stare tranquillo il Milan che pure parte con un minimo vantaggio sull’inseguitrice Fiorentina, poiché per il Siena potrebbe essere l’occasione per dare l’arrivederci alla Serie A con la partita della vita.
[Enrico Soffientini – Fonte: www.ilveromilanista.it]