Brescia: L’ultima occasione per non smettere di sperare nella permanenza in serie A; Catania: La prima e più agevole opportunità di salvarsi matematicamente, per non rimandare la pratica alle ardue sfide contro Roma e Milan.
Al termine dei 90′, lo Stadio Rigamonti dirà se la lotta per non retrocedere terminerà per entrambe, o coinvolgerà entrambe fino all’ultima giornata. Crocevia di destini che interesserà l’intera parte bassa della classifica.
Brescia, la situazione
Il rocambolesco pareggio sulla Sampdoria, in cui per tre volte a segno, la squadra non è riuscita a mantenere il vantaggio, vedendoselo pareggiare al 91′, ha scosso l’ambiente. Silenzio stampa, anzi no. Dopo aver cucito le bocche ai suoi tesserati, il presidente Gino Corioni ha optato per una conferenza stampa dai toni propagandistici, in cui lui stesso, ed un giocatore, il terzino Zambelli, hanno rivolto ai tifoso l’appello a gremire il Rigamonti, promettendo, nonostante le scarse probabilità di salvarsi, limitate al 10% dal Presidente, di dar tutto per alimentare la pur flebile fiamma che tiene in vita la speranza. Prezzi popolarissimi, 5€ in curva, 10€ in tutti gli altri settori.
Catania, la situazione
Sfibrati da una stagione di proclami su paventate riscosse in trasferta, che non hanno avuto ragione di mancare neanche nelle dichiarazioni pre- Brescia, i tifosi rossazzurri si augurano vivamente che i quaranta punti raggiunti con la vittoria sul Cagliari bastino a garantire la permanenza in A. A fugare ogni dubbio, ogni timore, basterebbe un solo punto, e tre sono le rivali a cui contenderlo: Brescia, Roma ed Inter. Ragionevole puntare forte sulla prima, Brescia, per conquistarlo. La disperazione d’esser condannati a vincere può decuplicare la forza dell’avversario, o decimarla.
Gli ex
I due Davide, tutti su sponda bresciana. Davide Possanzini, classe ’76, una sola stagione a Catania, 2002/03, ed appena 3 goal fatti. Annasta sfortunata, costretto a giocare sempre fuori ruolo, più come esterno di centrocampo che non da seconda punta. Davide Baiocco, centrocampista, classe ’75, ex capitano del Catania, eroe di tante battaglie, innamorato di Catania, ed idolo dei tifosi, che lo vorrebbero “Sindaco”. Quattro stagioni in maglia rossazzurra, 122 presenze in A, due reti.
Brescia, così in campo
L’attacco è il punto forte, la difesa quello debole. Ha sempre dimostrato questo il Brescia, a chi ricorda il 5-1 in coppa al Massimino, a chi ha avuto modo di assistere al 3-3 di Marassi. Detto ciò, l’assenza forzata del centrale più esperto, il paraguayano Mareco, combinata a quella dell’altro centrale, Zoboli, indebolisce un settore malazzato, costringendo Iachini a mandar in campo Bega, classe ’74 in coppia con uno tra Zebina, centrocampista, ed Accardi, più terzino destro. Sulle fasce conferme per Zambelli e Berardi. Dallamano, Possanzini, Sereni e Zanetti anche nelle ultime sedute hanno lavorato a parte, come Antonio Filippini, altro senatore (’73) tristemente noto al Catania per la sua striscia positiva di 4 vittorie su 5 precedenti. A centrocampo spazio quindi proprio all’ex, Baiocco, insieme con Kone ed Hetemaj. Caracciolo, nonostante l’affaticamento, stringerà i denti, e sarà supportato da Diamanti ed Eder.
Brescia (4-3-1-2): Arcari, Zambelli, Zebina, Bega, Berardi, Hetemaj, Baiocco, Kone, Diamanti, Eder, Caracciolo.
Catania, così in campo
Recuperati pienamente anche Potenza e Biagianti, mister Simeone ha a disposizione l’intera rosa eccezion fatta per Sciacca, Martinho, Llama e Bellusci. Sarà così più facile far fronte alle assenze, per squalifica, del terzino destro Alvarez e del centrocampista Ledesma. Il posto sulla corsia difensiva destra è già stato assegnato a Potenza, proprio contro il Cagliari tenuto a battesimo dopo l’infortunio, e proprio per coprire la zona di campo lasciata scoperta dall’espulsione dell’argentino. Più articolata la scelta a centrocampo. Se l’allenatore vorrà una mediana tecnica, ma più leggera, in campo Lodi; dinamica? Izco. Ma se com’è più probabile, visto l’apporto dei mediani avversari, preferirà un centrocampo di rottura, al fianco di Carboni prenderà posto Biagianti, terzo centrocampista Schelotto. In avanti un unico grande dubbio, certa la presenza di Gomez e Ricchiuti, solo uno tra Bergessio e Lopez troverà spazio in campo. L’esclusione del capocannoniere etneo ha un precedente, nella sconfitta di Napoli; va inoltre ricordato che in questa stagione, proprio Lopez ha già segnato tre reti al Brescia, nonché l’unica sua doppietta stagionale.
Catania (4-3-2-1): Andujar, Capuano, Silvestre, Spolli, Potenza, Schelotto, Carboni, Biagianti, Ricchiuti, Gomez, Lopez.
Un po’ di tattica – Il Brescia scenderà al Rigamonti in formato “Marassi”, ovvero solo per vincere, solo per segnare “più d’un un goal in più” dell’avversario, avendo dimostrato di non riuscire a mantenere il minimo vantaggio. Per il Catania sarà una gara d’attesa, da giocare come contro la Juventus, basandosi sulle ripartenze alle quali la difesa bresciana dovrà forzatamente esporsi nel tentativo di far la partita, pervenire al vantaggio. Fondamentali le sgroppate di Ricchiuti, la velocità di Gomez, i cross di Schelotto ed i movimenti offensivi della prima punta. Una mediana accorta, con due incontristi, come Biagianti (al suo rientro dopo l’infortunio) e Carboni, servirà a frenare le percussioni di Baiocco e gli inserimenti di Hetemaj. Gomez e Ricchiuti dovranno ripiegare sulle fasce per limitare Eder e Diamanti, non gestibili solamente dai diretti marcatori, Capuano e Potenza.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]