Torre del Grifo (Mascalucia – CT) Nel giorno del suo compleanno, ai microfoni della stampa, parla il tecnico del Catania, Diego Pablo Simeone. La sfida contro il Cagliari vale una stagione per i rossazzurri ed il primo traguardo da tecnico per l’argentino, approdato al Catania a campionato in corso.
“E’ vero, è il mio compleanno ma in questo momento tutti i miei pensieri sono rivolti alla sfida contro il Cagliari. La prestazione contro la Juventus ha testimoniato come questa squadra sia viva, non molli mai e si in grado di compiere grandi imprese anche quando la situazione sembra proibitiva.
“Sarebbe stato un peccato non uscire dall’Olimpico con almeno un punto dopo quanto fatto vedere nel secondo tempo. Sono contento di come i miei giocatori hanno affrontato la partita, di come siano riusciti a mantenere gli equilibri per tutta la gara e crescere progressivamente nel secondo tempo.
“Adesso che abbiamo trovato la giusta formula per giocare con costanza ed equilibrio, per restare in partita, con la testa, dal primo all’ultimo minuto, dobbiamo confermare quanto di buono mostrato contro il Cagliari. Sarà dura aver la meglio sul Cagliari, ma proprio per questo, e per l’importanza che può avere un risultato positivo in questo momento, sarà importante restare uniti, non solo in campo ma anche sugli spalti, consapevoli come questa partita non la giochi solo il Catania, ma tutta Catania.
“La squadra di Donadoni gioca un bellissimo calcio, tra i più belli proposti nel campionato italiano. Cossu, Acquafresca, Conti, sono giocatori che danno tanta qualità ed efficacia alla loro manovra, che giova tantissimo degli inserimenti anche degli altri centrocampisti.
“Abbiamo tanti giocatori infortunati, o che progressivamente stanno recuperando, vedi Biagianti; ma non in questo momento la priorità e vincere, non mettere minuti nelle gambe per recuperare giocatori fermi da tempo. Dovranno aspettare. La scelta tra chi mandare in campo od in tribuna è spiacevole e difficile.
“Questa squadra ormai la sento a pelle. Quando mi chiede di avanzare, la metto in condizioni di offendere, ma finché non mi trasmette la sensazione di voler spinger sull’acceleratore la tengo bassa, in equilibrio, senza sbilanciarla. Com’è successo a Torino. Fondamentale è lo spirito di squadra. Prendete Bergessio, gioca fuori ruolo ma gioca dando il massimo, e riesce ad esser determinante; perché? Perché gioca per la squadra.
“Io all’Inter? In questo momento pensate davvero possa interessarmi?! L’unico mio e nostro pensiero deve esser quello di vincere contro il Cagliari.
[Giuseppe Puglisi – Fonte: www.mondocatania.com]
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