Il giocatore del Bologna, come riportato da tutte le testate online e cartacee, ha rifiutato il passaggio al Napoli. Scelta giusta o errore? Proviamo a spiegare le sue ragioni
BOLOGNA – “Simone Verdi rifiuta il passaggio al Napoli e resta al Bologna”. Si legge questo nelle prime pagine dei giornali online visto che la notizia è fresca di qualche ora fa. Dopo un tira e molla durato qualche settimana Simone Verdi ha deciso di rimanere a Bologna rifiutando l’offerta del Napoli. Nel mondo del terzo millennio, anzi, nel calcio del terzo millennio i giudici sono presenti a macchia d’olio sui social, esseri pronti a sentenziare senza conoscere, disturbare. Già perché nel tifoso medio, e nell’essere umano in generale, giudicare è un bivio tra l’ignoranza (nel senso vero della parola) e l’incoscienza. Sentenziare, nel mondo del calcio, è all’ordine del giorno soprattutto quando si entra nel limbo del mercato. Giudizi, opinioni ma poche domande, anzi, una: perché Simone Verdi ha veramente rifiutato il Napoli?
Non sta a noi giudicare ma ipotizzare è d’obbligo e, magari, difendere una scelta che per la maggior parte degli “esperti” può apparire folle. Bene, se Verdi (25 anni) avesse accettato l’offerta del Napoli sarebbe stato etichettato come l’ennesimo giocatore pronto a fare la panchina pur di guadagnare un po’ di denaro in più. Adesso che ha rifiutato viene marchiato con il simbolo di chi ha paura di giocarsi le proprie carte, di chi ha timore di confrontarsi con i titolari della squadra partenopea. La scelta dell’ex Milan la si può guardare in diversi modi a cominciare dalla tattica: conoscendo Sarri, e la sua predilezione verso i “titolarissimi”, Verdi avrebbe fatto molta fatica a trovare spazio nell’undici del Napoli in questo momento della stagione. L’ex tecnico dell’Empoli non si priverebbe mai di uno dei suo tre tenori salvo emergenze.
No, no è paura di confrontarsi o di giocarsi le proprie carte, è il semplice ragionamento di un calciatore di venticinque anni che vuole stare in campo sempre a prescindere dagli obiettivi che la sua squadra possa conseguire. Il Bologna non ha gli stessi obiettivi del Napoli, questo è palese, ma può rappresentare un trampolino di lancio verso lidi più importanti, con rispetto parlando. E’ una questione di tempistiche? Può essere: concludere la stagione in maniera importante (6 gol in 21 partite fino ad ora), migliorare sotto tutti i punti di vista per poi giocarsi tutte le carte con un top club e non è detto che questo non possa essere sempre il Napoli ma a giugno. E’ una scelta rischiosa, certo, ma solo il tempo potrà dirci se Simone Verdi avrà fatto bene o meno. Ha prevalso l’istinto, una componente dell’essere umano alla pari del giudizio, alle volte troppo frettoloso, sbiadito e superficiale. Ai posteri l’ardua sentenza.