Interessante analisi della Gazzetta dello Sport che fa i conti in tasca alle società di serie A. Scoprendo che, nonostante i continui appelli all’austerity, il nostro pallone continua a vivere al di sopra dei propri mezzi. Nella stagione 2009-10 hanno bruciato altri 193,5 milioni di euro. È vero che l’anno prima il rosso superava i 200 milioni, ma ancora non ci siamo proprio.
Soltanto quattro club su venti producono utili: la Fiorentina 4,4 milioni, il Catania 2,5, il Livorno (poi retrocesso) 1,8 e il Napoli 0,3. E senza i 381,5 milioni di plusvalenze sarebbe andata molto peggio: la gestione caratteristica di costi e ricavi è sballata. Con il fair play finanziario Il fatturato 2009-10 è cresciuto fino a superare la soglia di 1,7 miliardi, ma il decificit è ancora troppo elevato. Dalla stagione 2000-01 a quella scorsa la Serie A ha accumulato 2,4 miliardi di deficit, chiudendo sempre in rosso. Certo, siamo lontani dal naufragio in cui eravamo caduti ai tempi dell’esplosione dei diritti e delle plusvalenze fittizie (un miliardo perso in due sole stagioni, tra il 2002 e il 2004). Tuttavia il rosso continua a essere il colore dominante.
In basso c’è il dettaglio squadra per squadra. E si specifica che per la Fiorentina, i cui bilanci si basano sui 12 mesi solari, si fa riferimento al dicembre 2009.
FIORENTINA: Raggiunto per la prima volta l’utile di bilancio nell’era Della Valle. Dall’avvento della nuova proprietà (2002) erano state accumulate perdite per 62,2 milioni. A dicembre 2009 la svolta, che può consentire – si legge nella relazione – «una vera e propria autonomia finanziaria della società» . Una manna i proventi Champions (22,4 milioni), le plusvalenze di Melo, Pazzini &Co. (33,6 in totale), il +4%del commerciale.
[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]