Sorpresa Radu “sulla via del completo recupero”, dubbio Mauri

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FORMELLO – Contro il Bari come fosse l’Inter”. Parte così, con il monito di Reja, la settimana biancoceleste che porterà all’impegno casalingo contro il fanalino di coda della massima serie. “Brescia deve essere solo una partenza”, a Formello sono banditi cali di concentrazione, è vietato snobbare i pugliesi, nonostante i 30 punti di distacco in classifica.

E’ ora di accelerare, di lanciare la volata europea. L’avvertimento era scattato già domenica pomeriggio dopo il successo con le “rondinelle”, quando il goriziano ha ammonito sui rischi del prossimo turno: “Il Bari è ultimo in classifica, questo tipo di gare mi fanno molta paura, non vorrei che i miei accusino un calo di tensione”. Il concetto è stato ribadito questo pomeriggio, a pochi minuti dalla ripresa dei lavori. Questa volta più che una riunione tecnico-tattica post-gara, è stata una seduta motivazionale preventiva. I passi falsi commessi all’Olimpico con Catania, Lecce e Chievo insegnano: è negli incontri tra le mura amiche con le squadre di medio-basso cabotaggio che Reja ha intravisto il limite del suo gruppo ma “da oggi queste partite non possiamo più sbagliarle”.

CON L’ASSETTO DI BRESCIA IN QUATTRO PER DUE MAGLIE SULLE FASCE – Tredici tappe al traguardo, da tagliare anche grazie all’aiuto di un’inattesa abbondanza di uomini dalla cintola in su. Dalla definitiva esplosione delle seconde linee Gonzalez e Kozak, al ritorno in pianta stabile di Floccari e di Matuzalem, passando per la crescita di Sculli: ora, anche coloro che prima erano considerati capisaldi indiscussi, come Brocchi e Zàrate, rischiano di accomodarsi in panchina. Di volta in volta Reja sarà “costretto” ad operare scelte delicate. Oltre che in relazione allo stato di forma dei singoli, lo farà anche studiando caratteristiche e assetto degli avversari. Il prossimo si chiama Bari. Malgrado il cambio del tecnico (domenica è arrivato il primo punto dopo 6 giornate consecutive di debacle), la peculiarità dei pugliesi resta la capacità (o il tentativo) di attaccare gli spazi dalle fasce. Da Ventura a Mutti, cambia l’interpretazione della gara, ma probabilmente non il modulo 4-4-2, soprattutto in virtù dei rientri dei vari Alvarez, Ghezzal e Rivas.

Da qui, la possibilità che Reja ribadisca la disposizione scelta a Brescia (4-4-1-1), che garantirebbe una sostanziale parità numerica a centrocampo. Quella con i due mediani davanti la difesa e due laterali in grado di supportarli la fase di non possesso e di affiancare Hernanes in fase offensiva. Al “Rigamonti” sono stati Gonzalez e Sculli, ma domenica potrebbero tornare in ballo anche Zàrate e Brocchi. Nel caso in cui venissero confermati Ledesma e Matuzalem in coppia, infatti, l’ex rossonero entrerebbe in ballottaggio con l’uruguaiano per il ruolo di cursore di destra, mentre l’argentino contenderebbe il posto all’ex genoano.

DUBBIO MAURI SI SCIOGLIERA’ TRA GIOVEDI’ E VENERDI’– Quattro elementi per due maglie insomma, sempre che non riuscisse a recuperare Stefano Mauri, che ieri si è limitato a lavorare in piscina. La sofferenza all’adduttore della coscia destra (con presenza di edema) rimediata in nazionale non è stata ancora smaltita. Si è trattato di un fastidio al limite della contrattura muscolare che per buona parte della settimana lo costringerà ad un lavoro differenziato rispetto al resto del gruppo: “Domani dovrebbe iniziare a prendere contatto con il campo“, ha spiegato il medico sociale Bianchini. Tra giovedì e venerdì, poi, verrà fatto il punto della situazione: solo verso la fine della settimana si potrà avere un quadro certo circa le reali possibilità di tornare abile ed arruolabile. Dopo due panchine di fila ed un forfait, certamente il brianzolo ci proverà.

KOZAK-FLOCCARI DIPENDE DAL MODULO – Anche le valutazioni offensive saranno vincolate alla scelta del modulo. Confermare quello di Brescia significherebbe automaticamente dover scegliere tra il “caldo” Kozak ed il rientrante Floccari. Per l’attaccante calabrese, la panchina di domenica è stato il primo passo verso la piena efficienza fisica, che verrà certificata al termine della settimana, quando verrà completato anche il ricondizionamento atletico iniziato giovedì scorso. “Il regista offensivo” contro il “nuovo che avanza” a suon di reti, a meno che alla fine Reja non decida di tornare alle due punte. Il 4-3-1-2 permetterebbe la coesistenza dei due, che a quel punto però, dovrebbero vedersela anche con Zàrate. Non è un caso domenica, quando il numero 10 è entrato in corso d’opera si è andato subito a piazzare al fianco di Kozak, consigliando a Reja il cambio di modulo.

RADU VERSO RECUPERO A SORPRESA – Se centrocampo ed attacco ridono per abbondanza, da ieri anche nel reparto arretrato è tornato a splendere il sole. Non solo per il rientro di Stendardo che ha smaltito l’influenza, ma soprattutto per le buone ed in parte sorprendenti notizie che riguardano Stefan Radu. Quella rimediata contro il Chievo non era soltanto una forte contusione, ma un’infiammazione acuta al tendine rotuleo, che per essere superata in toto sembrava dovesse necessitare almeno di un’altra settimana di trattamento di riguardo. Invece, ieri, sembra sia arrivata la svolta.  Dallo stop (Lazio-Chievo) sono trascorsi 9 giorni, un tempo sufficiente per aumentare i ritmi del lavoro e per guardare al Bari con ottimismo: “Oggi abbiamo registrato un netto miglioramento, ha quasi smaltito completamente il problema al tendine ed è tornato ad allenarsi con il resto del gruppo, per cui non penso ci possano essere dei problemi per domenica. E’ sulla via del completo recupero”, ha spiegato sulla radio ufficiale della società il medico sociale del club. I prossimi giorni saranno decisivi per fugare gli ultimi dubbi, ma allo stato attuale le quote di una sua disponibilità si impennano decisamente.

In caso contrario pronto ancora Scaloni. Nel corso della settimana, andrà monitorata anche la crescita del basco Garrido. A Brescia a quantomeno riassaporato il sapore della panchina. “Lo porto ma non è ancora pronto”, aveva annunciato alla vigilia Reja, che ora attende ulteriori miglioramenti, soprattutto dal punto di vista atletico. Il problema al tendine d’Achille sulla carta sembra clinicamente superato, ma i pregressi negativi lasciano aperti ancora dei timori, ridimensionabili solo dopo un’altra settimana di allenamento a pieno regime. Ieri è arrivato il primo tassello, ma servono altre risposte. Di certo, non potrà ancora essere calata la carta Diakitè. Il francese, utilizzato a sinistra contro l’Udinese, sta superando a tempi di record la lesione muscolare accusata contro la Fiorentina, ma il suo rientro definitivo in gruppo difficilmente avverrà prima della prossima settimana. Questo, malgrado il controllo radiologico effettuato ieri abbia evidenziato un netto miglioramento.

LICHTSTEINER AFFATICATO, ACCERTAMENTI IN PAIDEIA – Domenica non sarà a disposizione, mentre dovrebbe farcela Stephan Lichtsteiner, che a Brescia è risultato tra i migliori in campo nonostante un’infiammazione agli adduttori. Un affaticamento, dato dall’impegno della scorsa settimana con la nazionale Svizzera, e riemerso dopo i 90’ disputati in terra lombarda. Questo pomeriggio lo svizzero si è limitato ad un lavoro in acqua ed a sottoporsi a cure. La sua situazione va tenuta sotto osservazione: “Valuteremo domani nell’arco della giornata“, fannno sapere dall’infermeria. In realtà, già questa sera l’elvetico si recherà presso la clinica specializzata della Paideia per sottoporsi ad una risonanza magnetica di controllo. Certamente indisponibile, invece, sarà ancora Rocchi (fermo da inizio gennaio per una lesione al collaterale interno del ginocchio), il cui rientro potrebbe avvenire con il Palermo. Ieri il capitano biancoceleste ha proseguito le cure del caso ed ha intensificato il lavoro differenziato. La ripresa avverrà oggi, quando andrà in scena la consueta doppia seduta del mercoledì, intervallata dalla conferenza stampa di un calciatore.

[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]