Il Diavolo conosce bene la Catalogna e il Barça: ormai per quattro anni consecutivi riesce a pescarlo almeno una volta nella maledetta urna Uefa. Addirittura, due anni fa le squadre furono messe di fronte sia nei gironi che nei quarti di finale. Nella scorsa edizione le speranze rossonere, dopo essere cresciute nella gara d’andata vinta per 2 a 0 e giocata in modo perfetto dai ragazzi di Allegri, si sono stampate sul palo di Niang (nessuno però gliene fa una colpa).
In verità Balotelli al Camp Nou ci è già stato: è successo nel 2010, durante la cavalcata trionfale dei cugini nerazzurri, guidati da Josè Mourinho. In quell’occasione l’Inter riuscì a imporsi, anche grazie a qualche favore arbitrale, trascinata da un Milito e da un Eto’o in versione deluxe. Il Milan di quest’anno non ha il tasso tecnico di quell’Inter, né la sua aggressività: semplicemente, dovrà combattere col Barça basandosi sulla propria esperienza passata.
Nella gara contro l’Atletico, pareggiata per 0-0, probabilmente sono emersi i limiti di questa ‘nuova’ squadra: nuovo allenatore, nuovi giocatori, nuova coppia d’assi, forse davvero poco compatibili fra loro. Contro la formazione di Simeone i blaugrana sono sembrati una squadra normalissima, imbrigliata dal catenaccio e dal pressing dei biancorossi. Sevirà una partita come quella. Sevirà un Mario in versione Super per bucare le reti giallorosse delle porte del Camp Nou.
[Luca Barbon – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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