Spezia-Bologna 1-1: rossoblù raggiunti nel finale

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logo-bolognaUna cosa è certa: la Serie B sarà anche un campionato lungo e imprevedibile, ma continuando di questo passo il Bologna mai e poi mai arriverà in Serie A. Perché non si può andare avanti a regalare punti a destra e a manca, prendendo sempre gol negli ultimi minuti, palesando sempre le stesse lacune e non imparando nulla dai propri errori. Anche oggi, a La Spezia, su un campo reso pesantissimo dalla pioggia, prestazione più che discreta rovinata nel finale dal solito gol subito, con la difesa pressoché immobile ad osservare l’incornata vincente dell’ex juventino Felice Piccolo. Il tutto dopo essersi divorati il raddoppio in più di un’occasione, il tutto dopo i soliti irritanti cambi di mister Lopez, che in panchina non ha certo a disposizione dei fenomeni, anzi, ma che dovrebbe ormai aver capito che giocatori come Abero e Troianiello sono francamente improponibili.

Peccato, peccato, peccato, lo ripetiamo come una litania ormai da un mese, e intanto la classifica peggiora di giornata in giornata. L’unica notizia davvero positiva è il secondo sigillo consecutivo di Daniele Cacia, che sembra essersi finalmente sbloccato, anche se non si capisce perché un ottimo attaccante come lui riesca a segnare una rete meravigliosa, al 47’ con tunnel su Piccolo e tocco sotto a beffare Chichizola, per poi mangiarsi letteralmente il raddoppio che avrebbe di fatto chiuso il match, spedendo alle stelle un perfetto pallone servitogli da Acquafresca al 58’. Il punteggio costantemente in bilico, il cuore costantemente in gola, mai che si riesca dare la zampata decisiva, e così la vittoria manca dal 27 ottobre, 2-1 casalingo contro il Trapani.

Forse ora in tanti si staranno rendendo conto che la squadra allestita da Filippo Fusco in estate, sicuramente senza un euro in tasca e tra mille problematiche, ha grossi limiti, e non è competitiva per la promozione diretta. Sul fatto che sia facilmente migliorabile si può discutere, perché con tre o quattro tasselli inseriti al posto giusto si potrebbe anche arrivare a compiere il fatidico salto di qualità, ma almeno per il momento chi si era illuso può riporre i sogni di gloria in un cassetto e iniziare a sperare che da qui alla sosta invernale i rossoblù riescano quantomeno a non uscire dalla zona playoff.

Le ultime considerazioni sono sull’allenatore. La sensazione è che si stia scavando la fossa da solo, prigioniero di convinzioni assolutamente sbagliate. Da un roccioso uruguaiano come Lopez ci si aspettava una scarica di grinta e personalità, non il solito compitino eseguito a memoria tutte le volte. E non è solo una questione di sostituzioni, perché come detto il materiale a disposizione, specie dopo gli infortuni di Buchel e Casarini, è quello che è, ma anche di tattica, di coraggio di cambiare, di voglia di incidere sulla partita. Troianiello non può fare la punta, così come Abero non può fare la mezzala, ma è tanto difficile da capire? Evidentemente sì. Appuntamento domenica prossima all’ora di pranzo, Bologna-Bari al Dall’Ara: ultima spiaggia.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]