Qualora la Lega decidesse di chiudere anticipatamente il campionato, lo sponsor non dovrebbe pagare per le partite non disputate, a fronte di una minore visibilità del logo
L’incertezza sulla ripresa dei campionati di calcio, sospesi per emergenza Coronavirus, investe anche la questione dei contratti di sponsorizzazione che le aziende hanno stipulato con i club. A fronte di una minore visibilità garantita dall’interruzione della stagione, gli sponsor possono o non possono avere diritto a uno sconto sull’importo complessivo della sponsorizzazione?
Sul punto ci sono diverse soluzioni, ma in ogni caso la risposta é sì. Per i contratti a prestazioni corrispettive, quali sono i contratti di sponsorizzazione, il club obbligato ad esibire il logo dello sponsor in occasione dell’evento sportivo è liberato dalla prestazione se questa è divenuta impossibile per forza maggiore, quale potrebbe essere l’eventuale decisione della Lega di chiudere anticipatamente il campionato. In tal caso, non potrebbe chiedere la controprestazione e, qualora la somma dovuta fosse già stata corrisposta per l’intera stagione, dovrebbe restituire la parte già ricevuta e non più dovuta.
Se i club costretti a disputare un numero di partite inferiore rispetto a quello previsto nei contratti di sponsorizzazione si potrebbe configurare un’ipotesi di eccessiva onerosità sopravvenuta ai sensi dell’art 1467 del codice civile: lo sponsor potrebbe richiedere la risoluzione del contratto oppure le parti potrebbero rimodulare le reciproche prestazioni contrattuali al fine di riportare le condizioni contrattuali ad equità.