SAN PIETROBURGO – Tra un mese esatto comincerà il ventunesimo Mondiale di calcio con la prima volta della Russia ad ospitare la competizione più importante ed affascinante del pianeta. Comincia oggi il nostro lungo viaggio che ci porterà ad analizzare ogni Nazionale per prepararvi al meglio all’appuntamento del 14 giugno tra Russia e Arabia Saudita.
É proprio dal Girone A che partiamo ma dall’Egitto che, grazie alle prodezze di Salah, è tornato a qualificarsi per un Mondiale ventotto anni dopo l’ultima volta. Risale al 1990 infatti, l’edizione Italiana, l’ultima partecipazione dei Faraoni al torneo più prestigioso del pianeta. Scopriamone insieme i segreti e le qualità.
L’Egitto, nel turno di qualificazione al Mondiale, è stato inserito nel Gruppo E insieme ad Uganda, Ghana e Congo. Insomma, un raggruppamento tutt’altro che semplice per la Nazione dalla cultura millenaria che, però, ha dominato dall’inizio alla fine chiudendo in prima posizione con 13, + 4 sull’Uganda seconda: il bilancio finale recita quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta con 8 gol fatti e 4 subiti. La data chiave per la qualificazione è stata l’8 ottobre 2017 quando la vittoria in extremis contro il Congo, grazie alla rete di Salah, ha permesso ai Faraoni di tornare ad assaporare quella gioia incredibile dopo quasi trentanni.
L’Egitto presenta una rosa molto esperta visto che molti dei suoi giocatori hanno superato la soglia dei trentanni. Il valore complessivo di tutti i calciatori messi insieme (i convocati ovviamente) raggiunge i 150 milioni e buona parte di questi appartengono a Mohamed Salah che quest’anno sta vivendo la sua migliore stagione: 32 in gol campionato per l’egiziano che ha stabilito il record di marcatore più prolifico, in una singola stagione, in Premier League. In attacco con lui, nell’Egitto, c’è Ahmed Hassan che gioca nel Braga, in Portogallo, mentre a centrocampo spicca Elneny, ventiseienne centrocampista dell’Arsenal che garantisce qualità e quantità nella seconda linea: il suo valore di mercato è di 10 milioni.
La compagine egiziana, come accennato poc’anzi, è stata inserita nel Gruppo A insieme a Russia, Arabia Saudita e Uruguay. L’esordio nella competizione avverrà il 15 giugno, in quel di Ekaterinburg proprio contro la Celeste guidata da Suarez e Cavani, la favorita per passare il girone da prima in classifica. Poi le due sfide, sulla carta più abbordabili: il 19, a San Pietroburgo, ci sarà l’incontro con i padroni di casa della Russia ed è qui che la Nazionale di Cuper potrà giocarsi buona parte della qualificazione. A chiudere poi, a Volgograd, l’incontro con l’Arabia Saudita il 25.
La Nazionale egiziana è stata costituita per la prima volta nel 1920 durante l’Olimpiadi in cui arrivò la sconfitta contro l’Italia. Il Palmares dei Faraoni è di tutto rispetto: in Coppa D’Africa vantano 23 partecipazioni con 7 successi (l’ultimo nel 2010), alle Olimpiadi le partecipazioni sono 5 con un quarto posto nel 1928. Al Mondiale l’Egitto ha partecipato soltanto 2 volte: nel 1934, eliminazione agli ottavi di finale, e 1990 con l’uscita di scena al primo turno. La vittoria più larga dei faraoni risale al novembre del 1963 quando, con il nome di Repubblica Araba Unita, hanno battuto il Laos 15-0 mentre la sconfitta più pesante risale al 9 giugno del 1928 con un secco 7-3 subito dall’Italia.
L’Egitto, nel corso delle sfide di qualificazione al Mondiale, si è dimostrata una squadra tenace con una difesa capace di subire soltanto 4 gol mentre l’attacco, inevitabilmente, dipende da Mohamed Salah. Le chance di qualificazione agli ottavi di finale ci sono e, molto probabilmente, l’incontro chiave sarà quello contro la Russia del 19 giugno.
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