Con l’emergenza Coronavirus moltissimi tifosi si pongono tutti la stessa domanda, come cambieranno gli stadi da calcio? È una domanda non del tutto fuori dal mondo ma anzi ha al suo interno molto fondamento. Già con l’11 settembre gli stadi del mondo si sono evoluti sempre di più per garantire la sicurezza dei tifosi con zone di prefiltraggio, tornelli e un dispiegamento di forze del tutto doveroso e funzionale a garantire la sicurezza di ogni singolo cittadino; ma con il Coronavirus cosa cambierà?
Sicuramente lo scopriremo non prima di settembre, rimanendo intrisi da un ottimismo latente. Di certo ad un settore sicurezza si aggiungerà anche un controllo sanitario imponente con rilevamento della temperatura tramite i termo scanner. A questo si aggiungerà il distanziamento sociale: non abbiamo note ufficiali ma sappiamo che questo verrà garantito tramite un abbassamento della capienza stabilita negli stadi che porterà ad una riduzione sostanziale dei posti a sedere.
Non è stata resa nota la riduzione di capienza ma tramite quello che stiamo vedendo nella quotidianità si potrà arrivare addirittura ad un abbassamento del 50-60% di posti. Se consideriamo che negli ultimi vent’anni le presenze allo stadio si sono abbassate notevolmente è facile presagire stadi sempre più vuoti con riduzione degli introiti.
Se per la Serie A e B il sistema della pay per view supplirà a queste perdite per le squadre di Serie C e D si prevedono grossi sconvolgimenti compresi giri di vita e fallimenti societari, dato che queste ottengono dai biglietti oltre il 70% degli introiti. Gli stadi, dunque, cambieranno anzi sono già in cambiamento se pensiamo all’utilizzo con funzione di ospedale che stanno avendo in America del Sud, possiamo ragionevolmente affermare che la loro funzione sociale prevarrà su quella meramente sportiva. In realtà gli stadi sono stati già oggetto nel passato a sconvolgimenti: se pensiamo al Colosseo in epoca medioevale quando da stadio fu trasformato in ospedale per i pellegrini, o ancora quando si sono convertiti in sedi di concerti o kermesse teatrali.
Dovremo abituarci ad un controllo sempre più forte della nostra sicurezza anche a discapito dello spettacolo dove il tifoso dovrà rinunciare ad una fetta della sua passione sportiva per la propria salute per evitare in futuro nuovi lutti e drammi.
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