Nella complicata strada per un ritorno alla normalità ogni nazione sta studiando un protocollo per il ritorno al calcio, studiato ai minimi particolari. Tutto questo, ovviamente si deve conciliare con le disposizioni governative inerenti alla partecipazione alle manifestazioni sportive.
Il risultato dello sforzo organizzativo da parte dei club della Liga spagnola ha enucleato un protocollo per tornare in campo l’8 giugno. Le decisioni del board iberico hanno portato ad uno studio molto interessante del caso.
Innanzitutto lo stadio potrà avere una capienza massima di 240 persone suddivise in diverse aree cromatiche: la zona verde sarà il campo, la zona blu gli spalti e le zone di servizio all’interno della struttura e la zona rossa che sarà la parte esterna dello stadio (parcheggi, box e strutture di servizio). Nella zona verde sarà consentito l’accesso a massimo 100-102 persone, nella zona blu da 77 a 107 e nella rossa da 22 a 32 persone.
La novità comunque più importante e che porterà a strascichi di polemiche è la decisione, in netta controtendenza rispetto al resto dell’Europa, di vietare l’accesso alla stampa: sarà concesso solo l’ingresso a tecnici televisivi per la messa in onda delle partite, ma le telecronache, radiocronache e la preparazione degli articoli sportivi dovranno essere fatte in un altro ambiente.
Nella zona verde potranno, dunque entrare soltanto cinque membri della squadra arbitrale, i 22 giocatori titolari, le 24 riserve, 16 elementi dello staff, i raccattapalle fino ad un numero chiuso di quattro unità, la security interna fino ad un massimo di due unità, il delegato della Lega, i sanitari fino ad un massimo di 6 unità, e i tecnici del VAR.
I giocatori in panchina dovranno mantenere una distanza di sicurezza di due metri. L’organizzazione della Liga ha anche meditato sull’arrivo delle squadre in modalità torneo mondiale: le squadre giungeranno dal ritiro con autobus senza possibilità di contatto esterno e dove fosse necessario lo spostamento aereo sarà consentito solo con voli charter.
Gran parte nel protocollo sarà incentrato sul pasto: innanzitutto i pasti saranno confezionati ad personam con cestini monouso da consumarsi in aree determinate rispettando il distanziamento. Dal punto di vista sanitario i controlli verranno fatti 24 ore prima della partita ove ogni atleta poi verrà messo in una quarantena pre – partita.
Se dunque si cercava un protocollo inflessibile, quello che adotterà la Spagna sarà uno dei più duri ma che concederà alla Liga di completare il campionato in sicurezza.
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