Sarà una gara strana quella che si disputerà domenica pomeriggio a Is Arenas fra Cagliari e Torino, infatti, le due squadre scenderanno in campo in uno stadio vuoto, senza pubblico a causa delle note vicende che hanno, stanno e continueranno ancora per parecchio tempo a esserci in relazione alla costruzione del nuovo impianto sportivo voluto dalla società cagliaritana a Quartu Sant’Elena, comune limitrofo a quello del capoluogo isolano. La partita a porte chiuse indubbiamente farà la gioia delle televisioni a pagamento che trasmettono gli incontri di serie A e che con i soldi che spendono per garantirsi le dirette da anni mantengono in vita il gioco del calcio, rifocillando abbondantemente le casse delle società sempre meno foraggiate dai proprietari che preferiscono ricevere finanziamenti dai diritti televisivi e dagli sponsor, così devono sempre meno mettere mano ai loro portafogli. Giovamento dall’assenza dei tifosi alla partita lo traggono anche le forze dell’ordine che non dovranno preoccuparsi di nulla visto che non ci saranno gli spettatori.
A rimetterci saranno solo ed esclusivamente, come al solito, i tifosi che non potranno recarsi di persona allo stadio e dovranno accontentarsi di guardare la partita in tv, farlo sarà indubbiamente comodo, ma tutti sanno che un conto è vederla di persona tutto un altro è posizionarsi davanti a uno schermo che trasmette inquadrature per quanto ben fatte e ottimamente orchestrate da registi molto competenti, ma che danno una visione parziale del campo di gioco e quindi delle singole azioni e molto più ristretta rispetto a quella che si avrebbe andando a vedere la partita allo stadio. Senza contare il piacere che regala l’essere tutti assieme a tifare per la propria squadra e a confrontarsi, magari con qualche simpatico sfottò, con i tifosi avversari.
Dal giocare a porte chiuse forse ne trarrà maggiore svantaggio il Cagliari che non potrà essere supportato dai propri sostenitori, purtroppo come è già accaduto in altre circostanze sia nello scorso sia in questo campionato; il Torino in fin dei conti gioca in trasferta e vista la distanza e la non facilità a causa di collegamenti non comodi a raggiungere la Sardegna dal resto d’Italia, poiché geograficamente è posta in mezzo al mare Tirreno, la squadra granata non avrebbe comunque potuto contare molto sull’apporto dei propri tifosi se non in massima parte di quelli sardi che sono in assoluto i più penalizzati, perché defraudati dell’unica possibilità stagionale che hanno di vedere la propria squadra giocare nella loro terra.
A parte le considerazioni di tipo ambientale che era doveroso sottolineare, il Torino qualche problema di formazione lo ha: Santana è ancora alle prese con il recupero causato dalla distorsione tibiotarsica avvenuta la scorsa settimana; Jonathas ha una lesione di primo grado al muscolo semimembranoso della coscia sinistra e solo fra sette giorni potrà fare degli ulteriori accertamenti per vedere se il problema sarà in via di definitiva guarigione; Bakic, per altro finora mai utilizzato da Ventura, nell’allenamento di ieri pomeriggio ha riportato una distorsione della caviglia sinistra; Meggiorini ancora ieri non si è allenato perché ha l’influenza. Quindi per domenica in attacco gli uomini saranno contati: gli unici sui quali oggi, a due giorni dalla partita, Ventura può contare sono Barreto, Bianchi e Diop e il giovanissimo Kabasele, reduce dal Torneo di Viareggio, dove la Primavera granata, che ha dimostrato di essere comunque una squadra di valore, purtroppo è stata eliminata ai calci di rigore nei quarti di finale dall’Anderlecht, proprio la ex squadra dell’attaccante di origini congolesi. Si spera che Meggiorini inizi a stare meglio e che possa seguire i compagni nella trasferta in Sardegna. Se l’attacco quindi non dispone di tutti i titolari e delle prime riserve discorso non molto differente lo si ha per gli esterni. Sulla fascia destra Cerci ha del tutto recuperato dalla botta al piede sinistro rimediata in allenamento martedì, ma come si diceva Santana non potrà essere convocato e quindi sulla fascia sinistra in ballottaggio ci sono Birsa, subentrato domenica scorsa contro l’Atalanta e autore del gol vittoria, e Stevanovic che aveva iniziato, dopo un periodo fra tribuna e panchina, la partita e però non aveva del tutto convinto. Altro candidato a sostituire Santana potrebbe essere Vives, se Ventura decidesse che per affrontare il Cagliari è meglio utilizzare il 4-2-4 come si dice mascherato da 4-3-3. La decisione su chi giocherà sulla fascia sinistra potrebbe condizionare anche il centrocampo, infatti, in una mediana a due a fianco di Gazzi o, come all’andata, potrebbe trovare spazio Brighi, sempre che non venga rispolverato Basha – ormai da un po’ di tempo in panchina, l’ultima apparizione risale al tredici gennaio in occasione della gara contro il Siena quando il Torino annoverava cinque squalificati (Darmian, Glik, Masiello, Gazzi e Vives) e tre infortunati (Ogbonna, Santana e Diop) – o Vives come già accaduto domenica scorsa. Anche Menga, altro giovane reduce dal Torneo di Viareggio, potrebbe tornare utile a Ventura, ma il suo ruolo naturale è esterno destro e in alternativa può essere schierato come seconda punta, quindi se il mister dovesse prenderlo in considerazione sarebbe logico pensare a un suo subentro a Cerci o a uno degli attaccanti qualora i titolari sul finale di gara non avessero più benzina nelle gambe.
Cagliari-Torino per entrambe le squadre è una partita importante in chiave salvezza. I sardi nelle ultime sei gare hanno vinto con Genoa, Roma e Pescara e hanno pareggiato con Atalanta, Palermo e Milan, questi dodici punti li candidano a essere fra le squadre che hanno ottime possibilità di restare in serie A e quindi con i granata non solo non vorranno interrompere la striscia di risultati positivi, ma vorranno incrementare i ventotto punti fin qui conquistati per avvicinarsi sempre più alla famosa soglia-matematica salvezza dei quaranta. Il Torino, che dall’inizio del girone di ritorno ha incamerato un solo punto in meno del Cagliari, ha una classifica ancora migliore di quella della squadra di Pulga e vorrebbe centrare l’obiettivo di conquistare in questo trittico di partite con le dirette concorrenti allo stesso obiettivo stagionale tre vittorie, una con l’Atalanta è già stata ottenuta e ora nel mirino c’è appunto i Cagliari e la prossima settimana ci sarà il Palermo. Se alla fine di questo miniciclo per il Torino ci saranno nove punti in più in classifica la squadra di Ventura sarà a un passo dalla certezza di restare in serie A e l’avrà praticamente raggiunta prima della metà del girone di ritorno, quindi i tre punti con il Cagliari non vanno solo cercati, ma anche portati a casa.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]