Il beach volley ha una storia lunga e leggendaria, e molti concordano sul fatto che le sue origini possono essere fatte risalire a Santa Monica e alla California meridionale[1]. Tuttavia, alcuni sostengono che il gioco fosse praticato sulle spiagge delle Hawaii già nel 1915[2]. Indipendentemente dalle sue esatte origini, è chiaro che il beach volley divenne rapidamente un passatempo popolare, con il suo ampio appeal e il basso costo che lo resero accessibile a persone di tutto il mondo[3]. Negli anni ’30 veniva giocato in paesi come Francia, Bulgaria e Cecoslovacchia[3].
Nel 1965, il beach volley fu riconosciuto come uno sport legittimo con una serie di regole standardizzate e tornei sanzionati[4]. Questo riconoscimento ha contribuito ad elevare ulteriormente lo status e la popolarità di questo sport, portandolo alla sua inclusione come evento dimostrativo alle Olimpiadi di Barcellona del 1992[5]. Lo sport è stato ufficialmente annunciato come gioco olimpico per le Olimpiadi del 1996 e da allora fa parte delle Olimpiadi estive[6]. L’introduzione del beach volley sulla scena olimpica ha contribuito a portare la portata globale e la popolarità di questo sport a nuovi livelli[7].
Nel corso degli anni, le regole e lo stile di gioco del beach volley si sono evoluti per riflettere il cambiamento delle tendenze e delle preferenze. Agli albori di questo sport, i giocatori potevano usare qualsiasi parte del corpo per giocare la palla[8]. Tuttavia, l’intero formato delle regole è stato modificato e ogni elemento della regola è stato numerato da 1 a 75 secondo le regole attuali[8]. Oggi il beach volley si gioca con due giocatori per squadra, con l’obiettivo di mandare la palla oltre la rete e nel lato del campo della squadra avversaria. Lo sport ha visto anche l’introduzione di nuove tecniche e strategie, come il servizio “skyball” e la “giostra” a rete, che ne hanno aumentato l’eccitazione e il fascino[9]. Nonostante questi cambiamenti, gli elementi fondamentali del beach volley – inclusa l’enfasi sul lavoro di squadra, sull’atletismo e sul pensiero strategico – sono rimasti costanti, rendendolo uno sport amato sia dai giocatori che dai tifosi.
Riferimenti
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