Intervenuto in conferenza stampa, l’allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni parla alla vigilia della sfida di campionato contro il Torino, che si giocherà domani sera a S. Siro alle ore 20.45: “Incontriamo una squadra che sta bene, che col lavoro di Ventura ha trovato anche continuità di risultati. Nella prima parte del campionato è stato sfortunato, ma ha trovato continuità e recuperato calciatori importanti come Ogbonna. Stanno bene sia moralmente che fisicamente. É una partita che non possiamo e che non vogliamo sbagliare, è importantissima per continuare la nostra rincorsa alle prime posizioni. L’assenza di Milito è importante ma spero che rientri a breve, sono fiducioso. Non tutte le squadre hanno un calciatore come Livaja, pronto già a 19 anni, e il mio schierarlo da titolare in campionato contro la Roma fa capire che io credo in lui. Come caratteristiche penso che non torneremo sul mercato per un attaccante”.
Si fa riferimento anche alla gara d’andata: “Sono cambiate tante cose, noi siamo cambiati tantissimo. Arrivavamo dopo la sconfitta in casa con la Roma, alcuni attaccanti erano indisponibili. Ora siamo cresciuti, possiamo dimostrarlo già domani sera. Il Torino ha un modo di giocare particolare, anche la Juventus ha cambiato qualcosa giocando contro di loro. Noi non cambieremo niente, ma voglio il risultato“.
Tra i convocati torna Cassano: “Mi riservo da qui al fischio d’ inizio se farlo partire dall’inizio o no, vedremo cosa succederà. Mourinho? Mi ci metto anch’io negli auguri, per gli inteisti da qui ai prossimi 100 anni sarà un punto di riferimento assoluto. Un grandissimo. Gli rifaccio gli auguri, visto che glieli ho già fatti via sms“. Si torna a parlare della gara contro la Roma: “Sono state due partite a viso aperto, mercoledì potevamo anche trovare il pareggio. Le nostre assenze in attacco si sono fatte sentire, soprattutto nei secondi tempi qualcosina c’è mancata, considerando comunque che chi ha giocato ha fatto bene. Ritrovo un’Inter compatta, perché abbiamo saputo comunque reagire. Non ho mai parlato di assenze, ma ci sono dei calciatori più o meno chiave per trovare un’identità. In questa stagione spesso sono mancati alcuni calciatori chiave, si può ritardare una crescita collettiva ma abbiamo una nostra identità. Ora continuiamo a lavorare per questo nostro progetto, nato quest’estate. Nel calcio forse non esiste, ma chiedo del tempo ai miei calciatori per rendere al massimo”.
Ma dove può arrivare realmente questa Inter? “Noi vogliamo tornare in Champions, non ho mai parlato di Scudetto, ma soltanto di arrivare in Champions League. Fino al fischio finale dell’ultima partita daremo tutto per raggiungere quest’obiettivo. Lo Scudetto? Non ci ho mai pensato, siamo lontani dal primo posto adesso ma era sbagliato anche pensarci prima. Dobbiamo fare un passo alla volta”.
Si parla anche di mercato: “Non credo sia cambiato tantissmo, rispetto al 1 agosto, tolte situazioni di calciatori giovani e operazioni meno importanti, hai soltanto Wesley Sneijder in meno. Io ci credo, credo tanto in questo gruppo. Livaja? Ho sempre creduto in lui, lo cederò soltanto se riconoscerò che ne vale la pena, perché lui a differenza degli altri ha dimostrato di poter giocare benissimo in Serie A”.
Ieri il mister ha incontrato Moratti: “Sì, ieri ci siamo visti, abbiamo gli stessi obiettivi. Vogliamo entrambi far crescere l’Inter e migliorarla, da qui al 31 gennaio ho piena fiducia in lui e nei nostri direttori. L’obiettivo è migliorare la squadra. Per quanto riguarda le entrate, per migliorarla servono calciatori di un livello importante vista la base. Non mi servono calciatori che facciano numero, se deve arrivare qualcuno deve essere di livello superiore. E allo stesso tempo qualsiasi ipotesi di eventuali cessioni dolorose per me è collegata attorno all’arrivo di qualche calciatore importante che migliori l’Inter. Questo è il pensiero mio e del presidente”.
Le cessioni dolorose saranno quelle di Coutinho e Alvarez? “Le ho etichettate come dolorose perché sono calciatori che hanno iniziato con noi il progetto, e questo vale anche per Wesley al di là di come è andata. Parlo di dolorose quando mi riferisco a calciatori sui quali lavoravo, lavoro. Il 1 febbraio, a prescindere dai calciatori che ho a disposizione, daremo il massimo per arrivare in Champions. Potrei anche dire che è meglio un regista, ma se non lo individuo, se non lo trovo adesso, o anche perché la finestra invernale è difficile, è tutto astratto. A malincuore potrei anche rinunciare ad un calciatore, a patto che arrivi un calciatore che aiuti la squadra. Paulinho? Siamo al 25 gennaio, i nomi li commenterò il 1 febbraio”.
Si torna a parlare della situazione legata a Sneijder: “Anche Wesley non vedeva l’ora che finisse, o dentro o fuori dall’Inter. Lo ringrazio ancora perché mi ha aiutato tantissimo, a lui posso soltanto dire grazie per ciò che ha fatto per me. Gli auguro tutto il bene, abbiamo parlato tanto sia alla Pinetina che fuori, e spero che faccia vedere tutte le sue qualità. Tutti i compagni avevano e hanno un ottimo rapporto con lui”.
[Riccardo Gatto – Fonte: www.fcinternews.it]