Andrea Stramaccioni si presenta in sala conferenze dopo il giro delle televisioni, per rispondere alle domande dei giornalisti presenti a San Siro dopo la pesantissima sconfitta interna contro il Bologna: “Secondo me il cambiamento deve essere collettivo, tatticamente bisogna pensare non solo al centrocampo. A noi è cambiato l’attacco ed è la cosa principale. In coppa ho solo Cassano e Palacio, in campionato anche Rocchi ma la struttura dell’attacco ha influenzato quella del centrocampo. Purtroppo ho perso Alvarez, che con Obi e Nagatomo può giocare a sinistra. Volevo dare continuità a quanto di buono visto a Catania, escluso Benassi sono scesi in campo gli stessi del Massimino. Nel secondo tempo abbiamo pagato carissimo l’ennesima partita di coppa, i ragazzi sentono molto questa tipologia di impegni. Nonostante il forcing finale conta il risultato. C’è grande amarezza, ma non ci sfiora l’idea di mollare niente. In questo torneo chiunque può perdere con chiunque, il terzo posto è a 4 punti. Il nostro problema è dentro di noi, dobbiamo ritrovare la continuità che abbiamo perso. Questa è la realtà”. Cosa ha chiesto alla squadra che non ha funzionato: “Quello che avevamo preparato non c’è riuscito nel primo tempo, per merito del Bologna e per demerito nostro. Ma è stato un problema di brillantezza, non mancanza di impegno.. Paghiamo con alcuni giocatori le tre partite settimanali, in una situazione d’emergenza. Paradossalmente, giocando meglio nella ripresa, abbiamo preso il gol. Kovacic? Staffetta preparata con Stankovic, lui è il nostro futuro ma va gestito. E’ al centro del nostro progetto e anche stasera ha dimostrato le sue qualità”.
Domanda di FcInterNews.it: si è parlato tanto di condizione psicologica, quanto hanno pesato i 3 gol di Londra? “Nessuno può dare una risposta attendibile, di certo un po’ hanno inciso. Ma conta come girano le gambe. Stiamo lavorando sull’approccio delle ultime partite, nel primo tempo ho visto errori non soliti dei miei calciatori, che sono gli stessi che hanno rimontato il Catania. Un elemento oggettivo ci ha condizionato”. Gli infortuni non possono essere solo sfortuna, è una costante. State cercando di limitarli? “Noi cerchiamo di porre attenzione con tutte le tecnologie a nostra disposizione. Una squadra come la nostra, che ha giocato più di tutti, può essere più esposta a questi rischi di altre. Mi autoritengo, nella mia prima stagione di Serie A, anche sfortunato. Finché la rosa è stata al completo ce la siamo giocata con tutte. Alcuni infortuni sono casuali, di certo però ci penalizzano. Ora per fortuna è rientrato Samuel, presto toccherà a Nagatomo e Silvestre. Le tante assenze ci hanno creato problemi, così come la lista di Europa League. Alvarez, l’unico esterno sinistro, è stato tolto dalla lista convocati all’ultimo momento, è significativo”.
Intanto si continua a parlare di progetto, forse si guarda troppo avanti senza pensare al presente: “L’Inter ha lavorato anche per il presente, al 31 gennaio non credevamo di perdere il nostro miglior attaccante. In estate su Milito abbiamo fatto anche scelte difficili, la perdita della prima punta su cui hai costruito l’attacco ti crea tanti problemi. Branca non voleva giustificare il presente con il futuro. Ha voluto dire che oltre a puntare alla Champions vogliamo costruire parallelamente il futuro. In campo c’erano due 18enni, i due centrali sono giovani, Schelotto è 23enne. Cerchiamo di costruire le basi per il futuro, ma nessuno molla il presente. Si percepisce un fallimento, ma siamo a 4 punti dal Milan con altri 30 a disposizione. Sono abituato ad affrontare i problemi, non a subirli. Dobbiamo giocarci le nostre carte fino all’ultimo respiro, i processi vanno fatti alla fine. Io so ragionare solo così, vengo dal campo e faccio l’allenatore. Sono stato chiamato qui per questo, ora lavoriamo a testa bassa e recuperiamo i giocatori che mancano”.
Forse è stato fatto troppo affidamento su Milito: “Tutto parte dalla grande considerazione per il Principe. Rocchi? Operazione a zero dei primi di gennaio, perché Milito in quel periodo era indisponibile. Operazione da rifare, attaccante esperto per 6 mesi a zero euro. Chiaramente poteva servire un’altra tipologia di centravanti, ma è una valutazione fatta a posteriori. Ma l’arrivo di Rocchi diventa un’opzione pesante quando ti ritrovi senza Livaja e Milito. Livaja? Le dinamiche del mercato sono particolari, Rocchi è stato preso come quinta punta mentre oggi è la terza”. Chi può recuperare per domenica? “Con Samuel bisogna andarci con i piedi di piombo, Alvarez mi auguro ci sarà. Yuto sarà una valutazione del dottore perché dopo la Sampdoria ci sarà l’impegno con le nazionali. Dobbiamo recuperare giocatori che sono fuori ma anche quelli più stanchi. Ci sono tanti impegni che condizionano le scelte”.
[Cavasinni/Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]