La vittoria schiacciante, di ieri, contro l’Olanda ci ha consegnato una squadra dal talento sconfinato e una gran compattezza
PARIGI – Probabilmente, anzi, sicuramente un’estate cosi in Francia non l’hanno mai vista con il Paris Saint Germain che, aggirando in ogni modo il FFP, è riuscito a portare dalle parti del Parco dei Principi Neymar e Mbappè con il primo pagato 222 milioni ed il secondo in prestito con riscatto fissato a 180 milioni. Follie ragionate, da parte di Al-Khelaifi, per puntare alla Champions e riportare una squadra Francese in cima all’Europa. In cima vuole tornarci, però, anche la Francia e la strada tracciata è più che rosea. La squadra di Deschamps, infatti, ha annientato ieri l’Olanda con una facilità estrema, a tratti imbarazzante come la qualità e la quantità che i Transalpini possiedono in ogni zona del campo. Andiamo a vedere del dettaglio.
LA DIFESA
L’ex allenatore della Juventus ha mandato in campo i suoi con un 4-2-3-1, schema ormai collaudato che permette potenza in attacco e solidità difesa a prescindere dagli interpreti. Partiamo proprio dalla difesa, anzi, dalla porta con Hugo Lloris a difenderla: il portiere del Tottenham ieri, però, è stato praticamente inoperoso a causa dei demeriti di un’Olanda troppi fragile ma, allo stesso tempo, grazie ai meriti di una pacchetto arretrato che ha negli esterni i suoi punti di forza: Kurzawa e Sidibe. Il terzino del Psg e quello del Monaco ieri hanno percorso più di venti chilometri arando rispettivamente la fascia sinistra e destra, senza sosta e ripiegando quasi sempre alla grande. I due, quindi, sono delle ali aggiunte in fase offensiva e, allo stesso tempo, granitici supporti in difesa per i due centrali che sono Umtiti e Koscielny. Le alternative non mancano di certo dietro con Zouma dello Stoke City e Kimpembè del Psg pronti a subentrare.
IL CENTROCAMPO
Dalla seconda linea in su inizia lo spettacolo: nella sfida di ieri Deschamps si è affidato alla coppia Pogba–Kantè, un connubio perfetto che unisce qualità e forza con il centrocampista del Manchester a far collante tra attacco e centrocampo mentre l’ex Leicester non sembra sentire la fatica correndo a per di fiato per novanta minuti. La qualità è notevole anche in panchina con Rabiot, centrocampista di qualità del Psg, e Matuidi che, appena passato alla Juventus, garantisce forza, compattezza e non da punti di riferimento negli inserimenti, la sua specialità. E adesso arriviamo al punto cardine, il fiore all’occhiello della squadra Transalpina con un mix di qualità e quantità impressionante.
L’ATTACCO
Nella sfida di ieri sera, nel suo 4-2-3-1, Deschamps ha schierato Giroud prima punta con Coman, Griezmann e Lemar alle sue spalle. C’è da dire che, in panchina, sedevano Mbappè, Lacazette e Fekir con Dembelè non convocato a causa del suo trasferimento al Barcellona. Deschamps, dunque, ha la straordinaria fortuna di scegliere tra i sette possibili titolari i quattro che gli diano più garanzie e allo stesso tempo più equilibrio: basta osservare le prestazioni, di ieri, di Coman e Lemar con il talento del Bayern Monaco che ha messo sempre in difficoltà Blind il quale, il più delle volte, è stato costretto al fallo. Il classe 95′ del Monaco, invece, è il migliore in campo non soltanto per i due gol ma soprattutto per l’apporto alla squadra e alla manovra.
Analizzando la sfida con molta attenzione si può notare come Lemar sia sempre al centro del gioco. Ama spaziare negli ultimi trenta metri come Antoine Griezmann che spacca in due la difesa Olandese ed apre anche le marcature. Il fuoriclasse dell’Atletico Madrid è stato protagonista di questo mercato con il suo possibile approdo al Manchester United, poi sfumato a causa della volontà del francese di rimanere all’Atletico, fermato dal TAS. L’anno prossimo, però, i Colchoneros potrebbero seriamente perderlo con la clausola rescissoria che si dimezzerà da 200 a 100 milioni. Chi è destinato a salire nell’elitè del calcio Mondiale è mister 180 milioni, Kylian Mbappè: il neo-acquisto del Psg entra negli ultimi dieci minuti e, in 600 secondi, realizza una rete e ubriaca 3/4 della difesa ospite.
L’ATTESA PER IL MONDIALE DEL 2018
Ormai, l’ex Monaco, non è più una sorpresa e in coppia con Neymar possono far sognare Parigi, senza dimenticare poi un certo Edinson Cavani. La qualità spropositata del reparto offensivo non finisce qui perché la Francia può contare anche sull’estro di Lacazatte, l’imprevedibilità di Fekir e soprattutto di Dembelé che, come detto, a causa del suo trasferimento al Barcellona, non è stato convocato. A spaventare, però, è l’età media della squadra: 25,7 anni e, se si considera solo il reparto avanzato, la media scende a 21,5. Il Mondiale è molto vicino e la Francia non vede l’ora di sbarcare in Russia per far paura a tutti con la sua nuova rivoluzione.