È la notizia che sta sconvolgendo tifosi e addetti ai lavori. In un crescendo rossiniano, la Super-League sta penetrando nei cervelli degli appassionati e sicuramente nelle progettualità degli “imprenditori” del calcio. L’adesione al progetto dei tre maggior club italiani, Juventus, Milan e Inter, ha fatto inoltre da cassa di risonanza.
Siamo però ancora a livello sub-operativo, e gli addetti all’informazione stanno domandandosi quanto il progetto possa essere concreto. O almeno in che modo possa concretizzarsi.
Molti addetti ai lavori, soprattutto tra i dirigenti delle squadre che non sarebbero “ammesse” a questo progetto, hanno certamente pensato all’anello debole della nuova struttura che sta per nascere, ovvero la classe arbitrale.
Tutte le associazioni degli arbitri, in Europa, sono affiliate alla UEFA, e quindi alla Super League verrebbero a mancare i fischietti di qualità. Non vengono però presi in considerazione alcuni fattori importanti.
In primis gli Americani, i quali quasi sicuramente sono attenti a questi investimenti, hanno grandi capitali da mettere in gioco. Con parte di questi soldi sarebbe abbastanza facile convincere e convertire al progetto alcuni dei direttori di gara più qualificati. I quali potrebbero fare da traino e curare l’aspetto formativo per un’altra classe arbitrale.
La costituzione di una nuova Lega, non è una novità oltreoceano. Come sappiamo sono state sdoppiate le federazioni mondiali di quasi tutti gli altri sport, proprio per l’intervento del business. Gli esempi li abbiamo dal Football Americano, il Basket (attraverso un sistema ancora più sofisticato), addirittura la Boxe con la creazione spettacolare (nel senso di schiavizzata allo spettacolo) di nuove federazioni e di nuovi titoli in palio come se piovesse.
Visto che al calcio europeo il sistema delle conference, come nella NBA, non sarebbe applicabile, probabilmente si è pensato alla creazione della Super-League.
Questa nuova federazione avrebbe il vantaggio di raggruppare le più titolate squadre d’Europa, guarda caso quelle che vorrebbero dividere in modo diverso gli introiti dei diritti televisivi.
Ci sarebbe poi un aspetto agonistico e spettacolare (questa volta nel senso canonico del termine) di alto livello.
Lo sdoppiamento creerebbe poi anche effetti positivi, come la moltiplicazione degli eventi senza aggiungere il numero delle partite che una squadra deve disputare nel corso di una stagione. Dato questo che il business aveva portato a livelli insostenibili. I contratti stessi dei giocatori potrebbero essere gestiti in modo diverso. Sarebbe più facile applicare un Salary-Cap.
E come ciliegina sulla torta ci potrebbe essere una finalissima tipo il Super-Bowl, che vedrebbe di fronte i vincitori della Super-League contro i vincitori di quel che resterebbe della Europa League.
Insomma: soldi e divertimento per tutti … Beh … per i soliti …
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