Ancora più incredibile la storia di Shaqiri. Arrivato nel gennaio 2015 in prestito con obbligo di riscatto dal Bayern fissato a 15 milioni di euro, è stato venduto dopo appena 6 mesi (in cui ha collezionato 746 minuti ed un gol) allo Stoke per 17, a causa dell’incapacità di Mancini di riuscire a trovargli una collocazione tattica.
SOUSA E MANCINI, I FLOP MANAGER – Kuba in questo europeo ha segnato 2 reti, Shaqiri una, ma di pregevolissima fattura. I due sono stati bocciati forse troppo frettolosamente da Sousa e Mancini, due allenatori che mettono gli schemi al di sopra dei giocatori.
Paulo Sousa è l’uomo che ha lanciato Bernardeschi nel grande calcio in un ruolo che gli ha permesso sì di andare all’Europeo, (quello di ala destra), ma che ne depotenzia le doti tecniche e la fantasia, rendendolo più simile ad un Di Livio (non ce ne voglia l’ex soldatino) che ad un Baggio (di cui ha qualcosa nelle movenze).
Mancini è il tecnico che, in quasi due anni di Inter, ha cambiato più formazioni che vestiti, prendendo e accantonando un numero indefinito di giocatori. Ne ricordiamo qualcuno: Santon, Shaqiri, Eder, Ljajic, Jovetic e Telles.
Kuba è stato vittima dell’incapacità di Sousa di sfruttarne le doti di inserimento e corsa, Shaqiri dell’inettitudine di Mancini, uno che, ricordiamolo, ebber anche la faccia tosta di mettere fuori squadra Tevez ai tempi del Manchester City.
RIVINCITA EUROPEA – Svizzera-Polonia è stata, quindi, la rivincita di Kuba e Shaqiri verso la serie A. Chissà se Sousa e Mancini avranno visto l loro magie in televisione. Lo svizzero e il polacco magari avranno sorriso tra loro, pensando, con un pizzico di pena, ai prossimi giocatori che finiranno nelle mani dei due flop manager della serie A.
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