VARESE – Quando nel Luglio del 2010 l’allora addì Pietro Lo Monaco presentò uno ad uno tutti i componenti dell’organico, appuntamento svoltosi come consuetudine nell’Aula magna della sede centrale dell’università di Catania, lo definì alla stampa ed al mondo “testa ca frisca”, ovvero “testa calda”. Di battibecchi tra i due c’è chi ne ricorda di storici, come quello sul campo di Trecastagni, innumerevoli le volte che il difensore è finito fuori rosa per poi rientrarvi insomma, un rapporto contrastato che in ultimo ha portato ad una tacita separazione, per scadenza dei termini contrattuali.
E dire che Christian Terlizzi, ex rossazzurro, un passato anche in nazionale, tiene a ribadire: “Non sono mica il diavolo, io”. No di certo, perché il diavolo fa solo le pentole, non fa certo “fischiare” i coperchi. Così in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il 32enne difensore lo scorso anno al Varese, ripercorre i passi della sua carriera in rossazzurro e, vista la coincidenza, presenta al pubblico etneo chi in Lombardia ha trovato come tecnico, naturalmente litigandoci.
“Maran è una gran brava persona. Posso dire di giocare a calcio da tanti anni e di averne conosciuto di tecnici ma mai mi ero trovato tanto bene come con lui, a Varese. Un uomo eccezionale, sotto il punto di vista professionale e tecnico. il Catania può esser certo di aver fatto un grande acquisto. È molto preparato calcisticamente ed inoltre, a differenza di alcuni suoi colleghi, non si spaccia per uno scienziato, sa come far giocare bene una squadra. E dire che nel corso dell’ultima gara del Campionato regolare, persa in casa contro il Verona, proprio Terlizzi era contravvenuto alle disposizioni di Maran schierandosi di sua spontanea volontà a centrocampo e rifiutandosi di rientrar nei ranghi difensivi. Ammutinamento che gli era costato l’ennesima messa fuori rosa, poi le scuse, ed il successivo reintegro.
A Varese, come credo in altre sue esperienze – continua Terlizzi – ci ha fatto fare il 4-4-2 solo perché le qualità dell’organico ci permettevano di esprimerci al meglio con questo modulo ma, spesso, abbiamo anche cambiato a partita in corsa passato al 3-4-3 come so che in passato ha giocato anche col 4-3-3. Sono certo che essendo il Catania strutturato sul 4-3-3 Maran continuerà su questa strada. Ho saputo che avrebbe voluto implementarlo anche a Varese, ma non ne ha avuto modo né tempo.
Umanamente poi è una persona con cui poter parlare a viso aperto. Gli ho anticipato che magari, a Catania, dovrà far la voce grossa nello spogliatoio ma troverà un gruppo dedito al sacrificio. Sono più che convinto che non farà rimpiangere Montella.
Di Catania? Gli ho spiegato quali sono i posti migliori per andare a cenare, o per fare una passeggiata vicino al mare. Andrà probabilmente a vivere nella casa che ho comprato ed in cui quest’anno alloggiava Campagnolo. Passare dal mare alla nebbia è stato traumatico. Senza alcuna piaggeria, andare via da questa città è stato molto pesante, lo è stato anche per la mia famiglia, mia moglie poi è di Palermo. E infatti passiamo in Sicilia le vacanze. Grillo e De Luca sono già pronti per la serie A. Se poi a Catania volessero riprendere pure me”.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]