Bologna-Brescia, terzo turno preliminare di Coppa Italia, che la stagione 2013-2014 abbia inizio! No, un attimo, non così in fretta, prima di entrare in tribuna al Dall’Ara è meglio farsi una bella oretta di coda, anche se già in possesso del biglietto. Un solo ingresso aperto, peraltro strettissimo, persone in fila ammassate al caldo come bestiame, tra fischi e insulti. Passi uno stadio che cade a pezzi, passi una pista d’atletica fatiscente che non permette un’adeguata visione dello spettacolo calcistico, passino dei gabinetti simili a delle stalle, ma che non si possa nemmeno assistere dall’inizio all’evento per il quale si è pagato regolare tagliando è semplicemente vergognoso! Organizzazione a dir poco pessima, e siamo solo al 18 di agosto.
Una volta dentro, finalmente si può pensare al match contro il Brescia di Giampaolo. Un Brescia che si presenta sotto le Due Torri letteralmente ‘spuntato’, vista l’assenza per infortunio dei due centravanti Caracciolo e Corvia. Pioli però non si fida e, giustamente, manda in campo la miglior formazione possibile. Formazione che non prevede l’impiego di Saphir Taider, stanco sia fisicamente che mentalmente, come racconterà il tecnico rossoblù a fine gara. Sulla linea mediana ci sono Krhin e Della Rocca, davanti il solo Bianchi supportato dal consueto terzetto Kone-Diamanti-Lazaros.
Il Bologna parte bene e prova a mettere paura ad Arcari con alcune conclusioni dalla lunga distanza, soprattutto di Diamanti, che però alza troppo la mira. Il primo vero sussulto arriva al 16’ grazie a Bianchi, che incorna verso la porta un cross al bacio di Della Rocca dalla sinistra ma coglie una clamorosa traversa. L’urlo del gol rimane strozzato in gola, i minuti passano e sul tabellino delle occasioni finiscono una punizione da oltre venti metri di Diamanti al 29’, ben bloccata da Arcari, e un destro a botta sicura di Lazaros su cross di Kone che viene stoppato in area da un difensore bresciano, forse con un braccio.
La coppia di centrocampisti sembra ben assortita, con Krhin che mette ordine, abbassandosi di tanto in tanto ad aiutare i due centrali di difesa, e Della Rocca che tenta spesso la verticalizzazione, Bianchi si fa notare e apprezzare per la voglia di fare e l’abnegazione, offrendo sponde e trascinandosi dietro avversari come un novello Kennet Andersson, mentre il capitano regala al pubblico le solite giocate sopraffine. Come al 33’, quando si libera di Di Cesare con una magia e scarica un esterno sinistro dal limite che si spegne di un soffio a lato del palo. Sono solo le prove generali dell’incantevole monologo che andrà in scena di lì a poco.
È il 38’, Kone viene letteralmente abbattuto appena fuori dall’area di rigore, Tagliavento fischia la punizione e sulla palla si presenta ovviamente Alino. Il fischio dell’arbitro, uno sguardo alla barriera e al portiere, il pallone che si alza e si insacca leggiadro all’incrocio dei pali, alla sinistra di Arcari: un dolcissimo cioccolatino ripieno di talento e ricoperto con abbondante fantasia, una meraviglia. Il numero 23 corre ad esultare sotto il settore dei tifosi bresciani, che lo avevano vergognosamente insultato, poi si dirige sotto la tribuna e infine alza il dito ad indicare la curva Bulgarelli, come a dire: “Questo è vostro, è per tutti voi”.
Sul finire del primo tempo le Rondinelle battono finalmente un colpo: calcio piazzato di Oduamadi e deviazione fortuita di Antonsson, con Curci che trattiene la sfera accartocciandosi a terra. Si va negli al riposo con il Bologna avanti 1-0 e con Panagiotis Kone, infortunato, che raggiunge gli spogliatoi zoppicando. Al suo posto Pioli inserisce il fido Moscardelli.
I rossoblù iniziano il secondo tempo così come avevano concluso il primo, macinando gioco e rendendosi pericolosi. Al 10’ sale ancora in cattedra Diamanti, che raccoglie un preciso suggerimento di Krhin e prova a beffare Accardi con un morbido cucchiaio che accarezza il palo e si perde sul fondo. Due minuti dopo ci prova Garics, che raccoglie un appoggio aereo di Bianchi e spara al volo col destro senza inquadrare lo specchio della porta. Infine al 13’ arriva lo show personale del Mosca, il nuovo numero 10, che parte da lontano, salta un difensore con un pregevole doppio passo e batte a rete di piatto destro sfiorando il bersaglio grosso di pochi centimetri.
Prima di calare vistosamente e di lasciare spazio all’iniziativa del Brescia negli ultimi venti minuti, il Bologna ha un’ultima enorme chance per raddoppiare al 21’, ma Bianchi da posizione favorevole e senza avversari tra sé e il portiere spreca malamente un preciso assist di Moscardelli, spedendo la palla sui cartellini pubblicitari. Prestazione davvero generosa quella dell’ex bomber del Torino, che ha lottato dal primo all’ultimo secondo di partita e al quale è mancato solo il gol. Che per una punta non è poco, certo.
Al 25’ tutti in piedi per uno stanchissimo Diamanti che lascia spazio tra gli applausi al giovane rumeno Alibec. Da quel momento in poi è però la squadra di Giampaolo a prendere in mano la situazione e a creare più di un grattacapo alla retroguardia felsinea. Al 27’ Scaglia salta netto Christodoulopoulos sulla destra, entra in area e calcia di potenza trovando i guantoni di Curci, prima che Antonsson riesca con un po’ di affanno a liberare. Al 31’ scende sul terreno di gioco anche la ‘pecora nera’ Pazienza, con Pioli che decide di passare dal 4-2-3-1 al 4-3-3, mentre al 32’ il guardalinee alza la bandierina e rende vano per fuorigioco il colpo di testa vincente di Di Cesare. Alibec non tiene un pallone che sia uno, e quando finalmente ci riesce lo regala agli avversari, Morleo e Garics non spingono neanche per sbaglio e anzi, si perdono in complicati e rischiosi retropassaggi, Pazienza prova a pressare di qua e di là ma con scarsa fortuna. Si soffre.
Il giovane brasiliano Saba inizia a seminare il panico tra i difensori rossoblù, al 35’ calcia dalla distanza ma troppo centralmente per impensierire Curci, mentre al 43’ duetta in velocità con Oduamadi e scarica un bellissimo mancino a girare che sibila vicinissimo al palo lontano. Moscardelli, veramente in grande spolvero, prova allora a ribellarsi da solo al predominio territoriale biancoblù: al 44’ si libera di Lasik sulla sinistra con un funambolico controllo volante di tacco, arriva sul fondo e mette in mezzo un pallone incredibilmente invitante sul quale nessuno dei suoi compagni riesce a intervenire. I minuti di recupero per fortuna sono solo due, il triplice fischio arriva puntuale, vittoria! Con la solita tachicardia finale, per non farsi mai mancare nulla.
Un buon Bologna per almeno settanta minuti, con la coppia d’attacco Diamanti-Bianchi sugli scudi, poi un calo abbastanza netto, dettato anche da una buona dose di stanchezza. In ogni caso, quando Alino non c’è la luce si spegne, e se la luce si spegne la squadra va in grande difficoltà. Una squadra a cui manca un’ala in grado di puntare dritto negli occhi chiunque gli si ponga davanti, saltarlo, andare sul fondo e depositare il pallone sulla testa del buon Rolando. E a cui mancano soprattutto due terzini che riescano nella titanica impresa di non farci rimpiangere Daino e Rubin. Garics e Morleo hanno avuto davvero molteplici occasioni per mettere in mostra il loro valore, un valore peraltro abbastanza modesto, e solo di rado le hanno sfruttate. Una squadra che con Taider, Perez, Krhin e Della Rocca (quest’ultimo sempre meglio: tanta personalità, ottima visione di gioco e anche molti palloni recuperati) come centrocampisti potrebbe davvero provare a recitare un ruolo da protagonista a metà classifica, ma che rischia ancora una volta di venire smembrata nelle ultime due settimane di mercato.
Per una volta, per una sola volta, sarebbe bello che la società provasse a rinforzare invece che a indebolire. E che provasse a far sognare i tifosi, non a farli tremare. A stupire, e non a deludere.
TABELLINO:
BOLOGNA (4-2-3-1): Curci; Garics, Antonsson, Natali, Morleo; Krhin, Della Rocca; Kone (1’ st Moscardelli), Diamanti (25’ st Alibec), Christodoulopoulos (31’ st Pazienza); Bianchi. A disp.: Agliardi, Stojanovic, Abero, Crespo, Radakovic, Riverola, Taider, Yaisien, Acquafresca All.: Pioli
BRESCIA (4-2-4): Arcari; Lasik, Camigliano, Di Cesare, Kukoc; Budel, Benali; Scaglia, Saba, Mitrovic, Oduamadi. A disp.: Cragno, Minelli, Boniotti, Freddi, Lancini, Diouf, Finacci, Mandorlini, Bertoli, Ntow, Valotti. All.: Giampaolo
Arbitro: Tagliavento di Terni
Ammoniti: 15’ st Antonsson (BO), 17’ st Benali (BR), 30’ st Natali (BO)
Rete: 38’ pt Diamanti (BO)
Recupero: 2 minuti nel primo tempo e nella ripresa.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]