Tim Cup, Fiorentina: parte dalla panchina Gomez

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logo-fiorentinaSi chiama Mario e fa il centravanti. Stasera si (ri)presenterà al Franchi, seppur da panchinaro, come fosse la prima volta. Non è certo uno sconosciuto il signor Gomez, ma in questi mesi di calvario e di attesa estenuante, Firenze e Montella hanno dovuto dimenticarlo. O almeno provarci. Far finta che quel campione con un triplete fresco fresco in bacheca e una proposta del Real Madrid sul tavolo, che aveva scelto la Fiorentina per diventarne la stella e tornare protagonista assoluto, fosse stato solo un sogno d’estate. “Gomez chi?” era la frase tormentone che nelle ultime settimane era iniziato a circolare in città e sui social network, un mix dell’ironia tipica fiorentina e la disperazione del tifoso, privato del giocatore che più lo aveva fatto sognare, senza sapere quando sarebbe tornato in campo, tra rinvii e mistero. Il grande giorno è finalmente arrivato, anche se sarà difficile (ma non impossibile) vedere Mario Gomez già in campo stasera e magari segnare un gol sotto la Fiesole. Ma intanto si può tornare a riporre grandi speranze in un giocatore che in carriera, prima di arrivare ed infortunarsi, aveva dimostrato di essere un numero uno.

Gomez chi? Quello che in Champions League vantava, almeno fino alla scorsa stagione, la media/gol migliore di tutti, Leo Messi compreso. Gomez chi? Quello che in Bundesliga era arrivato in doppia cifra nelle ultime 7 stagioni consecutive e che in 4 anni di Bayern Monaco aveva segnato qualcosa come 113 reti in 174 presenze ufficiali (!), di cui una buona parte – nella prima e nell’ultima stagione – da subentrante. Numeri sensazionali per un bomber che annovera nella sua bacheca 3 Scudetti, 2 Coppe di Germania, 2 Supercoppe e 1 Champions League, oltre ai premi individuali come quello di calciatore tedesco dell’anno 2007 e capocannoniere della Bundesliga 2010/11. Mario Gomez, insomma, per chi se lo fosse ‘dimenticato’, è uno di quei pochi giocatori che possono spostare gli equilibri di una squadra. E allora pensando a cosa è stata capace di fare la Fiorentina senza di lui, si può guardare con ancora più fiducia alla fase cruciale della stagione, in attesa di Giuseppe Rossi (oltre che recriminare con la sorte per cosa poteva essere e non è stato). Mettendo però in conto il fatto che il numero 33 viola avrà bisogno di qualche settimana di rodaggio prima di trovare una condizione di forma discreta. Ma intanto Mario Gomez c’è, avete presente?

[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]