Tim Cup, Juventus-Lazio 1-1: Marchetti saracinesca, Mauri pareggia nel finale

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logo-lazioLa zampata di Mauri, il piedone che arresta la marcia della Juve. Partita di estrema sofferenza, Lazio timida ma ben coperta nella prima parte, spaesata dietro nella ripresa. Peluso apre le danze al 63’ con un gol probabilmente viziato da un’irregolarità, il solito immenso Marchetti (con una mano significativa del palo) para l’imparabile, nel finale Mauri trova il guizzo vincente che permette di proseguire la striscia positiva e affrontare la sfida di ritorno con un pesantissimo gol da trasferta in tasca.

FORMAZIONI – Turnover massiccio effettuato da Conte, fuori l’asse portante Buffon-Pirlo-Giovinco-Vucinic, recuperano in extremis Bonucci (che uscirà prima dell’intervallo) e Marchisio; 3-5-1-1 il modulo con Marchisio a ridosso di Matri, pronto a sfruttare i movimenti del centravanti per cercare anche la profondità. Nella Lazio out Klose e Konko, non convocati, oltre al lungodegente Ederson e allo squalificato Dias. Petkovic opta per uno speculare 3-5-1-1 con Mauri – talvolta finto centravanti e incaricato di pressare il portatore palla – a supporto dell’unica punta Floccari

PRIMO TEMPO – Sventolano le bandierine allo Juventus Stadium, le due regine del campionato si incrociano in semifinale di Coppa Italia. L’Aquila quando vince il trofeo, ha sempre incrociato la Vecchia Signora: è una costante, è successo in tutti e 5 i trionfi laziali. Petkovic nel prepartita richiede coraggio e proposizione offensiva, vietato chiudersi a riccio. Nei primi dieci minuti la partita racconta l’esatto contrario, con alcune difficoltà nel registro della linea difensiva che in fase di non possesso diventa – o dovrebbe diventare – a cinque. Come successe anche a Palermo i due esterni faticano ad interpretare le due fasi: Peluso e Isla non sono schegge impazzite, ma si temono le sovrapposizioni. La Juventus attacca minimo in 6 giocatori, Marchisio tenta di sfruttare i movimenti incontro alla palla di Matri per suggerire la profondità ed infatti dopo 40 secondi si ritrova subito solo davanti a Marchetti, bravo il portiere di Bassano ad imporsi in uscita. Pressing e baricentro alti per la Juve, la Lazio  – al netto di alcune amnesie soprattutto nella coppia di sinistra Lulic Ciani – si copre con accortezza, timorosa di prender freddo. In fase di possesso i biancocelesti faticano a sviluppare il proprio gioco, gli esterni non seguono l’azione come dovrebbero e Petkovic alza la voce per ribadire i suoi dettami. Le uniche occasioni del primo tempo si registrano su calci da fermo. Prima Pogba, scevro da cresta bionda, non riesce a coordinarsi per l’acrobazia, al 22’ non schiaccia a sufficienza la sua incornata su corner di Giaccherini. Nel mezzo Ciani prova a farsi sentire in avanti con la sua elevazione, ma l’esito è simile a quello del francese dalle uova d’oro dei bianconeri. Nonostante il gap a livello di possesso è la Lazio ad avere l’occasione più ghiotta, quando al 35’ Marrone devia goffamente un cross da sinistra di Lulic, Barzagli fondamentale nel chiudere l’inserimento della volpe Mauri, il più attivo in fase offensiva.

SECONDO TEMPO – Il summit dell’intervallo presuppone uno switch della Lazio nella ripresa, soprattutto a livello di mentalità, ma il canovaccio scopiazza terribilmente quello del secondo tempo di Palermo. Sterilità in fase offensiva, amnesie dietro, sia nelle diagonali difensive che a linea schierata. Al 54’ Marchetti riprende il discorso interrotto nella gara dello scorso 17 novembre, con una piroetta da gattone sul piattone volante di Matri, gentile assistenza di Marrone per il passaggio e del dormiente Cana per la tardiva chiusura. Minuto 63’, vantaggio Juventus: traversone morbido di Giaccherini da sinistra, Peluso si arrampica sulle spalle di Lulic e di testa infila Marchetti. Il portiere protesta con il guardalinee per una presunta irregolarità dell’ex terzino dell’Atalanta (che sarebbe uscito alla prima interruzione per Vucinic), Petkovic si accoda, ma Damato non vuol sentire ragioni. Gol subito ed è ancora blackout, buio totale, carta carbone del thriller del Barbera. In fondo al tunnel fortunatamente ci sono i guanti di Marchetti, stile manona da tifoso americano ad una partita di baseball. La difesa è in panne, si salva con il mestiere: prima Cana contrasta con esperienza Matri lanciato in porta, dopo esser stato beffato sul lancio profondo, poco dopo Vidal sfrutta il buco al centro della difesa ma davanti a Marchetti con l’esterno centra il palo interno, perseverando nell’errore nel successivo cross di Barzagli a due passi dalla gloria. Petkovic inserisce Candreva per Ledesma, mossa decisamente azzeccata sia per la verve espressa dall’esterno romano, sia per la prova grigia del regista, in giornata no.

Si passa alla linea a quattro, poi nuovamente a tre con Radu per Biava e Brocchi per Hernanes. Al’80’ il sonno collettivo  da difesa schierata, Vidal si inserisce tra Lulic (in difficoltà evidente nelle diagonali) e Ciani e di testa in controtempo scavalca Marchetti, ma il portierone biancoceleste si fionda sulla sfera e smanaccia, i crismi dell’eroe non rendono l’idea. Il raddoppio è nell’aria, ma la Lazio beffa la Juve a cinque minuti dalla fine. Mauri, cuore di capitano, devia in spaccata sul secondo palo il corner di Candreva, Storari e Marchetti sono gli esatti antipodi, rete fondamentale. Sedicesimo risultato utile consecutivo per la Lazio che non perde dalla gara con il Catania del 4 novembre. Marchetti al limite della perfezione, Lazio tenace nel difendersi in tutti i modi, nonostante difficoltà evidenti palesate in attacco (ma è un problema soprattutto di mentalità) e in difesa nel secondo tempo, colpa anche di un centrocampo andato in debito di ossigeno dopo aver speso tanta nella prima parte. Il 3-5-1-1 ancora non convince, il risultato decisamente sì. Pareggio prezioso nel segno delle m&m’s, Federico Marchetti e Stefano Mauri. Le certezze quest’oggi della Lazio oltre ad un’oramai consolidata capacità di tener duro anche in situazioni di apnea. Tra una settimana il rematch tra le mura amiche con un Klose in più, e non è poco…

TABELLINO:

Juventus (3-5-1-1): Storari; Barzagli, Marrone, Bonucci (44′ pt Caceres); Isla, Vidal, Pogba, Giaccherini, Peluso (26′ st De Ceglie); Marchisio (32′ st Vucinic); Matri. A disp.: Rubinho, Rugani, Lichtsteiner, Padoin, Schiavone, Pol Garcia, Beltrame, Gagliardini, Kabashi. All.: Conte

Lazio (3-5-1-1): Marchetti; Biava (37′ st Radu), Cana, Ciani; Cavanda, Gonzalez, Ledesma (25′ st Candreva), Hernanes (37′ st Brocchi), Lulic; Mauri; Floccari. A disp.: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Zauri, Kozak, Rozzi. All.: Petkovic.

Arbitro: Damato

Reti: 18′ st Peluso (J), 41′ st Mauri (L)

Ammoniti: Hernanes, Ciani (L).

[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]