ROMA – La Lazio vuole festeggiare al meglio il suo compleanno, prolungare la serie di 12 risultati utili consecutivi, vendicare la sconfitta subita prima che tale serie avesse inizio, proprio contro il Catania, in campionato, 4-0 al Massimino che ancora brucia nelle parole dell’allenatore Petkovic. Per tutti questi motivi, vincere, che significherebbe anche passare in semifinale. Non meno determinato il Catania, mandato in campo da Maran con appena quattro volti nuovi rispetto all’undici titolare protagonista dell’ultima sfida di campionato. Per gli etnei la Coppa Italia è la manifestazione che potrebbe significare un traguardo importante, mai ottenuto e certo più complicato da ottenere in campionato.
La gara, equilibrata nei primi minuti. Il tempo di prender le misure. La Lazio concede un pericoloso 3vs3 in ripartenza, Izco spedisce il pallone sul palo, Bizzarri si salva. Da quel momento in poi progressiva crescita dalla Lazio che meglio degli etnei riesce a giostrare il pallone, chiudere gli spazi, portare pressing alto e farsi viva nella metà campo avversaria, quasi presidiata. Il Catania non soffre ma rischia su ogni disimpegno o tentativo di alleggerire la pressione. Non si vedono le geometrie di Lodi, atteso al riscatto dopo il brutto gesto di sabato scorso contro il Torino. Così è più facile fermare Almiron e, di conseguenza, l’intera manovra di Maran. Né Barrientos né Gomez riescono a sgusciar via in velocità e dribbling. La situazione ristagna finché su corner, al 29°, la Lazio non trova la rete del vantaggio con Radu, che anticipa Izco sul primo palo angolando sul legno opposto. Vantaggio che rende ancor più evidente la supremazia territoriale dei padroni di casa sugli avversari che non rispondono, o non riescono a rispondere concretamente una volta sotto. La gara si trascina senza sussulti fino all’intervallo con sole altre due sortite offensive degli etnei, per altro poco pericolose. Fioccano intano le ammonizioni, sintomo di misure che sul campo i rossazzurri non sono mai riusciti a prendere ai laziali.
Diverso l’inizio della ripresa. Più velocità, dinamismo, convinzione. Passa 1′ ed Almiron spara alto a pochi passi dall’area piccola, al 49° Bergessio, solo davanti a Bizzarri, conclude a botta sicura, centrale, alto, potente, ma l’ex portiere etneo alza in angolo. Della reazione solo il sentore, nulla di concreto. Improvviso s’era acceso, lentamente il Catania si spegne nuovamente. La Lazio riprende campo ed al 60° sigla il raddoppio. Altra percussione di Floccari, Izco non riesce a tenerlo, palla al centro per Hernanes che di precisione angola sul palo opposto. Sostituzioni, fuori Candreva per Konko, fuori Barrientos per Castro. L’argentino regala ancora un brivido al Catania. Al 70′ batti e ribatti in area, Bergessio trova il rimbalzo giusto, conclude ma ancora una volta non centra il bersaglio. Intanto Lodi sbaglia in modo marchiano anche la sua specialità, la punizione dal limite. Qualcosa non va, Maran può far poco senza rischiar di far il peggio per il giocatore e per la squadra.
Dentro Doukara e Ricchiuti per Bergessio e Capuano. Maran passa alla difesa a tre giocandosi la carta del tutto per tutto. Il risultato è invece il terzo goal della Lazio che al 90° chiude i conti con Hernanes, sull’ennesima incursione dell’imprendibile Floccari. Termina prima che l’arbitro fischi l’avventura italiana con prospettiva europea del Catania.
La formazione di Maran, per convinzione e/o valori tecnici, dimostra di non esser ancora al livello superiore alle prime otto della classe, né in campionato né in coppa. E quindi di non valere né meritare ancora palcoscenici europei. Per star lassù ci vuole altro. In atteggiamento e valori. Lo stesso dicasi per i suoi calciatori, che si dimostrano coerentemente alla squadra distanti dalla quota minima per valere un futuro più alto di quello a cui possano ambire in rossazzurro.
Dato sul quale riflettere per migliorarsi, non certo contorcersi. Domenica c’è la Roma.
TABELLINO:
Lazio (4-5-1): Bizzarri; Cavanda (33′ st Brocchi), Biava, Radu (40′ st Ciani), Lulic; Candreva (22′ st Konko), Hernanes, Ledesma, Cana, Gonzalez; Floccari. A disp.: Carrizo, Strakosha, Diakité, Scaloni, Zauri, Kozak, Rozzi. All.: Petkovic.
Catania (4-3-3): Frison; Bellusci, Legrottaglie, Rolin, Capuano (39′ st Ricchiuti); Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Bergessio (38′ st Doukara), Barrientos (23′ st Castro). A disp.: Andujar, Terracciano, Potenza, Augustyn, Marchese, Salifu, Paglialunga, Keko. All.: Maran.
Arbitro: Celi
Reti: 30′ Radu, 16′, 45′ st Hernanes
Ammoniti: Bellusci, Bergessio, Rolin, Barrientos (C), Brocchi (L).
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]