Tim Cup, Lazio-Parma 2-1: Perea, eroe per una notte

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logo Tim CupSorride la lazio di Coppa che batte il Parma sul gong e si regala i quarti di finale contro la vincente di Atalanta e Napoli. Prova a corrente alternata, buone trame offensive e insostenibili svarioni difensivi punteggiano la prova dell’undici guidato da Edy Reja. Il gol giunto al 91’ preserva e perpetua l’avventura nella rassegna, nonostante gli spunti di riflessione su cui lavorare siano ancora molti. Eroe per una notte, Brayan Perea. La punta colombiana, sul quale avevano scommesso e Lotito e Tare in estate, si regala una nottata sugli scudi, firmando l’affermazione dell’Aquila capitolina con una doppietta che è mix di tecnica, intelligenza e famelica rapacità.

FORMAZIONI – Per la prima di Coppa Italia dopo il trionfo del 26 maggio, Reja sgancia un undici completamente differente da quello che ha impattato per 0-0 al Dall’Ara di Bologna. Gli unici superstiti, Felipe Anderson – che comporrà con Ederson e Keita il terzetto di guastatori alle spalle dell’unica punta Brayan Perea – e Berisha. Confermata, manco a dirlo, la linea a 4 arretrata imperniata sull’inedita coppia centrale formata da Ciani e Novaretti. Ai loro lati i terzini titolari Konko e Radu. In mezzo, Biglia recupera e si piazza ad orchestrare il gioco, coperto dal robusto nigeriano Onazi. Dall’altro lato della barricata, 4-3-3 ormai canonico per Donadoni. Formazione imbottita di prime linee per i gialloblù emiliani, fatta eccezion per Bajza tra i pali. Cassani, Paletta, Felipe e Gobbi in difesa, nella zona nevralgica del campo opereranno Gargano, Marchionni e Parolo. Davanti, spazio a Cassano nell’ormai consueta posizione di finto nueve, pronto ad innescare la rapidità delle ali Biabiany e Sansone.

PRIMO TEMPO – Inizia l’avventura biancoceleste in Coppa Italia, il primo ostacolo negli ottavi di finale si chiama Parma. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, la volontà di onorare al meglio la competizione – da detentori – sì. L’avvio è di quelli sprint. Due primi di gioco, Biglia pennella dalla bandierina, Radu svetta ma Perea per un soffio non arriva puntuale all’appetitoso appuntamento con il gol. Le squadre, ben disposte dai rispettivi mister, si fronteggiano senza lasciare che l’una prenda il sopravvento sull’altra. I ducali, sulla spinta degli esterni alti e di Parolo, provano a graffiare la retroguardia dell’Aquila, senza però sortire gli effetti desiderati. La Lazio si affida agli isolati lampi delle mezze punte. Al quarto d’ora, Onazi, indisturbato, premia il taglio di Keita, ma la conclusione di controbalzo a tu per tu con il guardiano dei pali gialloblù è fuori misura. La Lazio, in fiducia, mantiene elevata la pressione offensiva e si rende pericolosa nuovamente con una situazione di corner, ma il colpo di testa dell’attaccante colombiano è centrale e finisce con lo spegnersi tra le braccia dell’attento Bajza. Solida dietro, agile nelle ripartenze, piace la Lazio griffata Coppa Italia e al 22’ quando Onazi prova la conclusione dalla grande distanza, la fino a quel momento timida cornice di pubblico capitolina si lascia andare ad una parvenza di applausi.

È il preludio al vantaggio dei padroni di casa. Minuto 25, ancora tanto spazio per gli avanti laziali, Felipe Anderson si lascia ingolosire e tenta la conclusione verso la porta, il portiere sloveno respinge ma sulla palla vagante si avventa El Coco Perea che con un morbido pallonetto deposita la sfera in rete. Sulle ali del vantaggio trovato, la Lazio prosegue a sciorinare gioco. In mediana la fa da padrone un robusto Onazi, quindici metri più avanti finalmente si può ammirare un Anderson ispirato. La reazione del Parma non è perentoria, la formazione di Donadoni cerca di approfittare dei pochi errori di marca biancoceleste e a rendersi pericoloso prima della mezz’ora è Cassano, con un tiro a giro sul palo più lontano controllato in tuffo da Berisha. Con il passare dei minuti gli undici di Reja calano il proprio raggio d’azione, il talento di Bari Vecchia e compagni tentano di pungere come possono e quasi trovano la rete del pareggio al 35’, ma il diagonale ravvicinato di Parolo lambisce il palo alla destra del portiere della nazionale albanese, dopo una leggera quanto provvidenziale deviazione. Rimandato, il pareggio, di 8 minuti. Cassani scende sulla destra, nessun ostacolo dinanzi a sé, il cross è diretto al cuore dell’area, Konko sbaglia il tempo d’intervento e Biabiany, in solitaria non può fare altro che trafiggere l’incolpevole Berisha. Lazio colpita, ferita in extremis, che prova a ristabilire le distanze ma la punizione calciata di potenza da Radu è deviata in angolo da Bajza. Tutto da rifare.

SECONDO TEMPO – Al rientro in campo dagli spogliatoi le squadre mostrano subito un piglio diverso. Sugli sviluppi di un fraseggio stretto tra l’ex Santos e Ederson, Onazi conclude debolmente verso Bajza, Dall’altra parte è il solito Biabiany a solleticare il reparto arretrato laziale ma né Sansone né Parolo capitalizzano al meglio il tanto prezioso quanto costante lavoro dell’ala nata a Parigi 25 anni fa. Vacillano la solidità di squadra e l’ordine di gioco tanto care a mister Reja, così da indurre il tecnico di Lucinico alla sostituzione di un confusionario ed acciaccato Radu con Cavanda, al minuto 55. Pochi minuti più tardi un cross tagliato del Principito Biglia che reclamava maggior fortuna non trova nessuno sintonizzato sulle sue frequenze e la palla si perde in rimessa da fondo. Molti errori da una parte e dall’altra, al 61’ è Ederson – cinque minuti prima di lasciare spazio a Candreva – a involarsi verso il limite dell’area parmense ma il suo destro pecca in precisione e termina alto sopra la traversa.

Scelta probabilmente dettata dall’ottica campionato, in casa ducale Donadoni fa uscire dai blocchi Palladino, in luogo di Ludovic Biabiany, di gran lunga il migliore dei suoi. Al 69’ il Parma urla al gol, ma il tap in strozzato di Sansone imbeccato al centro dell’area da Gobbi è agguantato sulla linea da Berisha. La retroguardia capitolina imbarca acqua senza soluzione di continuità, Novaretti e Ciani in special modo appaiono balbettanti per non dire inadeguati. Al 76’ l’ex Toluca è costretto ad abbandonare il campo, al suo posto Reja sceglie Dias. Il Parma alza il proprio baricentro, l’Aquila accetta di operare di rimessa, il pubblico rumoreggia. A ragione. Gli undici di Donadoni comprendono le evidenti difficoltà degli avversari, la pressione offensiva non accenna a diminuire. Al minuto 82, Parolo, instancabile motorino della mediana, s’inserisce tra le casacche biancocelesti e serve in area Sansone, efficace e decisivo l’intervento di Ciani a sventare la minaccia. Il match si avvia alla conclusione, 3 i minuti di recupero concessi dal direttore di gara Gervasoni. Proprio quando, all’orizzonte, si materializzano i tempi supplementari, Candreva lascia partire un cross dalla destra, Paletta, disturbato da Marchionni perde la marcatura di Perea nel cuore dell’area. Il baby terminale offensivo laziale è letale nel battere nuovamente – in fotocopia – Bajza. Esplode l’Olimpico, Lazio ai quarti di finale. La striscia positiva in Coppa prosegue.

TABELLINO:

Lazio (4-2-3-1): Berisha; Konko, Ciani, Novaretti (76′ Dias), Radu (56′ Cavanda); Onazi, Biglia; Felipe Anderson, Ederson (66′ Candreva), Keita; Perea. A disposizione: Strakosha, Guerrieri, Biava, Vinicius, Ledesma, Gonzalez, Klose, Floccari. All. Reja

Parma (4-3-3): Bajza; Cassani, Paletta, Felipe, Gobbi; Gargano, Marchionni, Parolo; Sansone, Cassano, Biabiany (66′ Palladino). A disposizione: Mirante, Coric, Mesbah, Lucarelli, Rosi, Kone, Acquah, Galloppa, Munari, Mendes, Amauri. All. Donadoni

Arbitro: Gervasoni

Reti: 25′ Perea, 90′ (+1) Perea (L), 43′ Biabiany (P)

Ammoniti: Bigia, Perea (L), Felipe, Cassani (P).

[Matteo Botti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]