Tim Cup, Mauri: “Una gara che vale mezza stagione”

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“Una gara che vale mezza stagione”. È questa la presentazione di Stefano Mauri alla semifinale di ritorno di Coppa Italia. Solo questa frase già basterebbe a capire l’importanza di una partita che potrebbe riportare la Lazio in finale dopo quattro anni e avere la possibilità di centrare almeno uno dei tre obiettivi che i biancocelesti stanno inseguendo. Che quella di domani non sarà una gara come le altre, l’aveva già fatto capire Petkovic nel match contro il Chievo Verona. Anche lui, un fanatico dello ‘Step by Step’ e del motto ‘La prossima gara è sempre più importante’, ha ceduto al fascino della Juventus, dello stadio stracolmo e di una possibile finale storica contro la Roma, mettendo in atto un “turn over” smodato e facendo riposare i suoi uomini migliori. “Vogliamo riportare la Coppa Italia a Roma” ha dichiarato il 6 biancoceleste. C’è la convinzione di rialzare subito la testa in casa Lazio. La prima parte della stagione è sfilata via alla grande, e di ritrovarsi a giugno a mani vuote alla Banda Petkovic proprio non va giù. All’andata riacciuffarono un match per la punta dei capelli, con un gol a tempo scaduto proprio di capitan Mauri, potendo guardare al ritorno con ottimismo e consapevolezza che il futuro si trova nelle mani laziali. Non ci stavano a perdere una partita ben giocata, nella quale un gol a dir poco dubbio poteva rovinare tutto.

Adesso i capitolini possono scrivere la loro storia, regalare un sogno al proprio popolo. Nei due scontri con i bianconeri, la Lazio è uscita sempre indenne, anche se nel primo dei due impegni il tecnico bosniaco ‘lamentò’ una gara troppo rinunciataria e arroccata da parte dei suoi, convinto che, nonostante l’avversario fosse di livello assoluto, si potesse fare molto meglio. “Vedendo la partita di campionato ci siamo detti che rigiocando la stessa partita probabilmente non sarebbe finita in pareggio. In Coppa Italia ce la siamo giocata a viso aperto, mettendoli in difficoltà”. Mauri e compagni hanno imparato la lezione. Hanno capito che fare la figura della provinciale non è nelle loro corde e che comunque vada l’attitudine all’attacco e all’aggressione non deve mai mancare. Un pareggio fuori casa potrebbe indurre nella tentazione di cercare un pari a reti bianche, uno 0-0 piccolo piccolo che regalerebbe la finale dell’Olimpico. “Ma ci siamo resi conto che non è nelle nostre caratteristiche” – ha confermato l’erede di Tommaso Rocchi – “Cercheremo di vincerla e giocarla a viso aperto”.

E poi quello che succeda, succeda. Che mai come quest’anno l’occasione di scrivere la storia è più alla portata. Il 26 maggio potrebbe essere una data da ricordare per tanto e tanto tempo, una serata sconsigliata ai deboli di cuore. Dall’altra parte c’è una Roma che sogna la finale, tanto quanto i biancocelesti. “Sarebbe un’emozione per tutta la città” ha concluso Mauri. E lo sarebbe davvero, perché una cosa così all’ombra del Colosseo non si è vista mai. La Coppa Italia tra le due panchine, i cuori pulsanti di Nord e Sud, colmi di paura e eccitazione. Una finale da libri di storia. Ma è meglio non andare troppo in là con l’immaginazione… “Intanto pensiamo ad andarci noi”, che di tempo per passare notti in bianco, e sognare una vittoria, ce ne sarà anche troppo.

[Gianmarco Filizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]