Il Napoli stacca il pass per le semifinali di Tim Cup aggrappandosi al genio di Gonzalo Higuain. Diciottesimo gol stagionale per il Pipita, il suo guizzo vale l’urlo del San Paolo.
IL PROTAGONISTA – L’uomo più atteso, sempre. Da lui ci si aspetta sempre qualcosa. Anche quando non si vede, anche quando sbaglia, anche quando soffre e fa soffrire. Come nel primo tempo, dopo un contrasto in cui è rimasto a terra sofferente al ginocchio. Rialzati, Pipita, il San Paolo è con te. E lui è con il Napoli, lui è il Napoli. Gara dopo gara, vittoria dopo vittoria, impresa dopo impresa. Ancora la sua firma, d’autore, nell’ennesima notte magica.
IL MOMENTO CHIAVE – Se una regola c’è, non la chiedere a me. Dagli sviluppi di una rimessa laterale, il fuorigioco non esiste. Chiaro? Non troppo, evidentemente. Dopo il Cagliari anche l’Inter se ne dimentica. Un lapsus, che vale il trionfo. Ghoulam-Higuain è l’asse perfetto: potenza, precisione, classe, furbizia. La rabbia di Mancini, in panchina, è direttamente proporzionale alla goduria, sugli spalti, di ogni napoletano.
POTEVA FAR MEGLIO – Luce offuscata, stella coperta dal grigiore di una nuvola fastidiosa. Marek Hamsik torna ad incupirsi, a soffrire tra le linee, a deludere le aspettative dei tifosi. Qualche lampo, isolato. Troppo poco per uno come lui, troppo poco per chi, come lui, ha saputo conquistare il San Paolo a suon di prodezze. Benitez gli concede oltre un’ora, poi decide di richiamarlo in panchina. Non una bocciatura, semplicemente una necessità.
[Fabio Tarantino – Fonte: www.tuttonapoli.net]