FORMAZIONI: Ore 18 spaccate, inizia il derby più importante di sempre. Andreazzoli opta per un 4-2-3-1 spallettiano con De Rossi e Bradley a far legna in mediana, Marquinho e Lamela sugli esterni, Totti agisce alle spalle di Destro, preferito al fotofinish ad Osvaldo. Petkovic ripone nel cassetto le due punte in luogo di un centrocampo folto, alla ricerca della superiorità nella terra di mezzo. Onazi rileva il dolorante Gonzalez, Dias ha il mal di schiena e lascia spazio a Cana. Rispolverati i “quattro moschettieri” sulla trequarti, in appoggio al regista d’attacco Klose.
PRIMO TEMPO: L’inno intonato da Malika Ayane, lo spettacolo nelle curve, la Nord vince il primo confronto. Spalti pulsanti, in campo invece la bradiaritmia regna sovrana. Il nervosismo è palpabile, Ledesma ci cade con tutti gli scarpini e dopo 50 secondi Orsato gli sventola il primo giallo. Le due squadre non si scompongono, la prima parte scorre noiosa con tanti falli e disimpegni a vanvera. La Lazio tira per prima la testa fuori dal guscio, e spinge sulla sinistra: Lulic gioca a fare il Mauri, vola ad alte quote e va ad affiancare Klose, mettendo in apprensione il pur bravo Marquinhos. Al 3’ proprio il bosniaco si ritaglia uno spazio e calcia con l’interno destro a ridosso dell’area di rigore: Lobont respinge incerto ma la palla scappa via e in seconda battuta Klose non apre il compasso a sufficienza per calciare nello specchio. La Lazio dà l’impressione di poter rendersi pericolosa, nonostante la solfa non cambi. Non tremano le gambe, ma la mente è annebbiata. I contrattacchi della Roma sono prevedibili, un paio di conclusioni telefonate di Totti e Lamela, nel mezzo il peperino Bradley si infila in area a suon di triangolazioni ma tentenna nella scelta tra una conclusione e il servizio a Destro, sfornando un ibrido. Totti prova a darsi da fare, ma il suo secondo tentativo regala un pallone alla Nord. Alla mezzora sul taccuino di Orsato gli ammoniti sono già 4. Al 34’ Lulic confeziona un blitz pericoloso, servendo un cross ben calibrato sul secondo palo per Klose, Balzaretti scavalcato dalla traiettoria, ma Lobont stavolta è sufficientemente reattivo sull’incornata di Klose. Destro arriva in ritardo su un traversone di Marquinhos, prima che Orsato fischi il break. Primo tempo equilibrato, ma scorrendo le statistiche la Lazio è in vantaggio ai punti.
SECONDO TEMPO – Le due squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi. La partita riprende sonnacchiosa, reparti meno compatti e transizioni offensive gestite malamente. Marquinho si prende la responsabilità della prima percussione, zingarata dal versante sinistro che si spegne tra le braccia di Marchetti. Al 53’ Ledesma si ferma per un guaio muscolare, Mauri entra e si piazza trequartista, Hernanes in cabia di regia in un 4-2-3-1 speculare agli avversari. E’ la Lazio però che attacca con organizzazione e al 67’ va ad un palmo dal vantaggio: Lulic è inarrestabile, scappa a Marquinhos e regala un cross morbido a Mauri sul secondo palo, girata volante con Klose che in spaccata non si sincronizza al momento giusto per gonfiare la rete. Totti continua a sparare a salve, tentativi velleitari. Minuto 71’ Lulic scrive la storia: Mauri incarta un cioccolatino per Candreva, invito al centro con un maldestro Lobont che smanaccia senza decisione, Lulic è li, investito da un Dio del Calcio che gli regala, e ci regala la gioia più bella del mondo, è il paradiso. La Roma non si scompone e dopo un giro d’orologio arresta per un attimo i cuori di migliaia di laziali: punizione beffarda di Totti, Destro nella mischia spizza come può, la palla rimbalza e impatta sulla traversa interna prima di tornare tra le braccia di Marchetti. Terrore. Girandola di cambi, ma i giallorossi non riescono a rendersi pericolosi. Mauri spreca un contropiede incredibile. Poi Orsato fischia tre volte, è il tripudio. La Lazio batte la Roma 1 a 0. E’ la sesta Coppa Itallia, la Lazio in Europa, la Roma resta fuori. La città è biancoceleste, non ci sono più dubbi. Il campo ha parlato. In alto le bandiere.
[Davide Capogrossi –
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