TORINO – Obiettivo centrato, si vola ai quarti di finale. Ad attendere al varco ci pensa il Milan, ma intanto la Lazio si gode questa vittoria. 1-3, primo tempo arrembante, nella migliore tradizione della Lazio che vede al timone Stefano Pioli. Poi l’inizio del secondo tempo, un deja vu che ricorda la Milano interista e il derby di domenica, una rete contro la quale impattare. O forse no, perché i laziali stavolta non ripetono lo stesso errore, complici l’espulsione di Padelli e il rigore che lancia i biancocelesti sul 1-3. Serata cara anche per Keita e Klose, pronti a ricambiare generosi la fiducia del mister. E applausi per Cataldi, al battesimo con assist. Insomma, la Lazio c’è, i ragazzi stanno bene.
LE FORMAZIONI – Settimana di tour de force per Stefano Pioli: tra acciacchi guadagnati al derby e i partenopei alle porte, il tecnico emiliano è costretto a ridisegnare gli 11 che stasera calcheranno il prato dell’Olimpico di Torino. E che turn over, sia, dunque. Torna Berisha tra i pali, a guardargli le spalle Konko, Novaretti, Radu e Cavanda: niente De Vrij nel quartetto di difesa, tormentato da una fascite plantare pronta a riaccendersi durante la stracittadina. Centrocampo con Onazi, Ledesma e Parolo. A Torino per una chance in più: finalmente per Cataldi, pronto all’esordio sulla trequarti. Ma anche per Keita: lo spagnolo freme, non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione d’oro di conquistarsi più spazio nella Lazio di Pioli. Torna in campo anche Miro Klose, il tecnico emiliano si gioca la carta tedesca dal primo minuti di gioco. Al 4-3-1-2 laziale risponde il 4-4-2 di Ventura: Padelli alle spalle dei quattro di difesa, Maksimovic, Glik, Jansson, Moretti. In mezzo al campo, Darmian, El Kaddouri, Gazzi e Molinaro, a rifornire Amauri e Martinez davanti alla porta protetta dall’albanese biancoceleste.
PRIMO TEMPO – Pronti e via, si parte. E la Lazio non perde tempo, cercando da subito di controllare il campo. Pressing alto per i biancocelesti, più in forma rispetto ai granata. La partita va sbloccata, e subito: a farlo, ci pensa Keita. Il numero 14 punta dalla sinistra un troppo remissivo Maksimovic per poi battere Padelli con un preciso diagonale. 0-1, lo spagnolo apre le danze. Ci riprova qualche minuto dopo, ma Glik non gli permette alcuna scorribanda. Al ventunesimo è Parolo a tentare il raddoppio: ci prova dalla distanza, ma non riesce a imprimere la forza necessaria al tiro, troppo poco per impensierire Padelli. La seconda rete biancoceleste sorprende la retroguardia torinese al ventunesimo: fortunoso controllo di Cataldi, scambio con Keita, palla che torna al romano, cross per Miro e tap-in. Re Miro firma il raddoppio, Stefano Pioli applaude Danilo dalla panchina: “Bravo Cataldi!”, grida. Le occasioni per i granata, di risposta, si consumano solo su calcio piazzato: qualche fallo di troppo nella metà campo biancoceleste, d’altronde sono i contro di una difesa arrugginita.
Ma comunque, ogni tentativo di forzare la barriera biancoceleste risulta velleitario. Al trentasettesimo occasione interessante per il Toro: controllo (di mano) di El Kaddouri, Novaretti lo stende fallosamente. Punizione dal limite dell’area, ma è una chance che il belga getta via. Cinque minuti dopo, Russo estrae il primo cartellino giallo della gara, per punire Amauri, dopo un fallaccio su Novaretti. Agli sgoccioli del primo tempo, è Cataldi che prova a eleggersi l’uomo della serata: al 44’ tenta il tiro. Troppo, troppo distante: la palla vola alta sopra la traversa. Si chiude il primo tempo, niente recupero. Buona prova finora della Lazio, messa meglio in campo e sicuramente più cinica di un Toro evanescente. Metà dell’opera, adesso bisogna fare ciò che sembra rimanere più difficile ai biancocelesti: custodire gelosamente il vantaggio.
SECONDO TEMPO – Rientrano le squadre in campo: Lazio invariata, Torino privato di Amauri, che Ventura sostiuisce con Maxi Lopez. La gara regala subito un’occasione ai biancocelesti: micidiale errore di Darmian, che dona la palla a Cataldi. Il trequartista laziale non tenta il tiro in porta, sceglie invece di consegnare la palla a Keita. Ma il tiro dello spagnolo è troppo angolato e finisce sul fondo. Poi, il colpo duro da incassare: la rete di Martinez, al 49’. Difesa distratta quando non dovrebbe, ed El Kaddouri che offre al venezuelano la possibilità di riaprire il match. É qui che riprende coraggio il Toro, ancora pericoloso su calcio piazzato, con Glik più di tutti in grado di creare scompiglio nella retroguardia laziale. Ammonizione anche per Cavanda, quando al 52’ stende Maxi Lopez. Tre minuti dopo, Padelli commette l’ingenuità che costa la qualificazione: Klose lasciato solo lì davanti da Glik, il portiere granata che lo atterra. Fallo da ultimo uomo: il tedesco aveva già tirato, ma la palla non esce dal campo quando l’estremo difensore lo fa caracollare a terra. Rosso e rigore, magari un po’ generoso, e Ventura è costretto al secondo cambio: fuori Molinaro, dentro Castellazzi.
Dal dischetto Ledesma non sbaglia, è 1-3 per le aquile. Aggiusta ancora il tiro, l’allenatore granata: terzo e ultimo cambio, entra Farnerud esce Jansson. Qualche accorgimento anche per Pioli, che al 68’ dà spazio a Dusan Basta, accogliendo in panchina Konko. Altre occasioni lampanti per i biancocelesti: prima Keita, al 69’, se solo la passasse a Klose. E poi Parolo: scambio con Klose, ma all’altezza del dischetto, il centrocampista di Gallarate calcia incredibilmente fuori. Secondo cambio per Pioli, esce Cataldi, entra Pereirinha. Altro giallo della serata: il tentativo di Gazzi di fermare Keita viene punita da Russo. Se già il Torino trovava difficoltà nella prima frazione di gioco, l’inferiorità numerica è una resa delle armi: è la Lazio che riesce a costruirsi altre possibilità. Prima Onazi, con un destro che finisce sopra la traversa. Poi Pereirinha, ma nessuno riesce ad approfittare del suo cross nell’area di rigore torinese. Poi ancora Klose. Quando il secondo tempo si avvicina inesorabile al triplice fischio, c’è tempo anche per un altro Primavera. Via Parolo, Mamadou Tounkara nel mucchio, all’89’. E subito riesce a rendersi pericolosissimo: ma né Onazi né Klose riescono a essere reattivi al suo cross. Partita che termina tesa, parapiglia in campo con protagonisti Cavanda e Martinez, appena punito con un giallo dopo il fallo sul belga-angolano. Triplice fischio, la Lazio trionfa. Vittoria meritata, la truppa di Pioli concede poco o nulla. Ma soprattutto, sospiro di sollievo: amministrare il risultato sarà difficile, ma per i biancocelesti stasera is possible.
[Luca Castellani – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]