Rispetto al girone d’andata il Torino ha due punti in più dopo otto gare giocate, avendo vinto una partita in più e pareggiata una in meno, ma nella prima parte del torneo i granata in trasferta non avevano mai perso nelle prime quattro gare lontano da casa, pareggi con Siena, Sampdoria e Palermo e vittoria con Atalanta invece sono già due le sconfitte in questa seconda parte del campionato con Udinese e Cagliari, proprio negli ultimi due match disputati, in precedenza c’erano state la vittoria con il Siena e il pareggio con l’Inter. La trasferta di domenica con il Parma è quindi l’occasione giusta per invertire la tendenza anche perché la squadra di Ventura dovrà affrontare quella di Donadoni che ha gli stessi punti in classifica, trentadue, e tutto sommato lo stesso valore: possesso palla 25’: 31’’ per i gialloblu a 25’: 51’ per i granata; supremazia territoriale 10’: 47’’ a 9’: 13’’; palle giocate 538,3 a 557,3; percentuale passaggi riusciti 63,3 a 66,6; angoli battuti 5,6 a 4,8; tiri verso la porta 12,6 a 10,6; tiri nello specchio della porta 4,4 a 4,2; stessi gol fatti 32; percentuale di pericolosità 46,2 a 44,8; reti subite 36 a 32.
Il sostanziale equilibrio fra Torino e Parma induce a pensare che il risultato più probabile potrà essere il pareggio o eventualmente, sfruttando il fattore campo, la vittoria per gli emiliani. Il calcio però non è una scienza esatta e soprattutto quando due squadre sono dello stesso livello nulla deve essere dato per scontato perché subentrano le motivazioni a fare la differenza. Il Torino vorrà cancellare la sconfitta casalinga subita nel girone d’andata e lasciarsi alle spalle l’incredibile partita di Cagliari, mentre il Parma non vince davanti al suo pubblico dal sei gennaio quando batté il Palermo nell’ultima partita del girone d’andata, che è coincisa anche con l’ultima volta che i gialloblu hanno conquistato i tre punti, poi in casa solo due pareggi con Juventus e Genoa e due sconfitte con Napoli e Catania. Se a questo si aggiunge che nelle prime otto gare della seconda parte del campionato la squadra di Donadoni ha racimolato in tutto tre punti (oltre ai due precedenti un altro con il Chievo) è scontato che con il Torino la vittoria sia l’unico risultato che debba essere raggiunto ed anche l’unico accettabile.
Parma-Torino è anche una sfida in chiave salvezza perché chi si aggiudicherà i tre punti, oltre ad allungare su una diretta concorrente, ha la possibilità di fare un significativo passo avanti verso i quaranta punti che senza ombra di dubbio garantiscono la permanenza in serie A. Come già accadde nello scorso turno anche in questo il calendario propone scontri diretti che vedono coinvolte squadre che lottano per restare nella massima divisione Atalanta-Pescara, Cagliari-Sampdoria e Palermo-Siena e partite dal risultato sulla carta scontato Genoa-Milan, Chievo-Napoli e Inter-Bologna. Quindi Parma e Torino sono chiamate non solo a esprimere gioco convincente, ma anche a fornire una prova di carattere.
Il Torino ha già mancato ultimamente con Sampdoria e Palermo l’occasione di dimostrare che quanto aveva fatto con l’Inter a San Siro non era un episodio sporadico frutto di una giornata fortunata, ma prova concreta di crescita e maturazione, quindi farsi sfuggire con il Parma un’altra occasione sarebbe un vero peccato e indurrebbe a riflettere sul reale valore della rosa, anche se i granata non si presenteranno al Tardini con l’organico al completo a causa delle squalifiche di Cerci, Meggiorini e Diop. C’è differenza, e non poca, fra essere una squadra che può solo lottare per salvarsi e una che può guardare anche ad altre posizioni in classifica.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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