Torino: buoni acquisti ma ancora lacune in rosa

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Lo dicono tutti e di riscontri ce ne sono stati a bizzeffe che quest’anno il calciomercato è più complesso che mai e che di soldi ce ne sono davvero pochi, alcune società si sono rafforzate come Juventus e Fiorentina, altre hanno ringiovanito la rosa come l’Inter, altre ancora hanno dovuto pensare al bilancio come il Milan. Il Torino da neo-promossa ha indubbiamente preso alcuni giocatori che servivano come Gillet, Gazzi, Cerci, Brighi e Santana e ha tenuto, salvo sorprese dell’ultima ora, Ogbonna e Bianchi. Se poi l’organico messo a disposizione di Ventura sia adeguato a restare in serie A sarà il campo a dirlo e una prima valutazione seria sarà possibile farla non prima che vengano disputate almeno cinque-sei giornate, meglio sette così non solo si sarà capito il valore del torneo, ma anche si sarà visto come si è comportato il Torino con Pescara, Inter, Sampdoria, Udinese, Atalanta e Cagliari, tutte squadre, a parte Inter e Udinese, che non puntano ai primi posti della classifica.

È indubbio però che a poco più di cinquantacinque ore dalla chiusura del mercato la rosa del Torino presenta ancora delle lacune. Le più evidenti: un attaccante, un regista e un terzino sinistro. Per quel che riguarda i primi due servono giocatori esperti e di qualità che possano da subito essere utilizzati dal mister e che risolvano una volta per tutte il problema del gol, evidenziato anche domenica sera contro il Siena: le occasioni per segnare non mancano, però i gol latitano. Se questo è avvenuto con la squadra toscana che non è fra le più forti del torneo è improbabile pensare che con avversari più agguerriti il problema non si riproponga. Per quel che riguarda, invece, il terzino sinistro servirebbe qualcuno che permetta a Masiello di rifiatare quando serve e a Caceres di entrare in forma, quindi un’alternativa, magari un usato sicuro, se si ritengono i due giocatori già in organico all’altezza, ma se si valuta che non possano dare abbastanza garanzie allora meglio tornare sui propri passi e trovare un titolare di spessore.

Non aiuta il Torino il fatto che la tipologia dei giocatori che servono per completare l’organico sia in questo momento la più richiesta anche da parecchie altre società, quindi i giocatori validi e disponibili sul mercato sono pochi e si sa che quando c’è più domanda di offerta i prezzi inesorabilmente aumentano. Puntare su giocatori-scommessa perché troppo giovani o ormai a fine carriera e senza più grandi ambizioni oppure su stranieri che non hanno mai militato nel nostro campionato o calciatori che sono reduci da infortuni importanti sarebbe un rischio eccessivo, perché i punti non conquistati nel girone d’andata difficilmente si riesce a recuperarli in quello di ritorno e poi il mercato di gennaio di solito non offre grandi opportunità per modificare significativamente un organico che ha dei problemi. Per dirla con parole più volte ripetute da Ventura: “La serie A è un bene prezioso e nulla può essere lasciato intentato pur di restarci, altrimenti averla conquistata non ha senso”. Quindi nelle ultime ore di questa sessione di mercato ci deve essere uno sforzo finale in modo da non vanificare quanto finora fatto.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]