Analizzando la gara a bocce ferme, Torino-Fiorentina si preannuncia una partita incentrata sul “bel gioco”. Una costante ormai, per la verità, quando gioca la squadra di Montella ma stavolta anche l’avversario parte da un principio comune: non buttare mai via il pallone. A partire dalla difesa, dove il portiere e i difensori sono i primi a dover sviluppare l’azione palla a terra. Un credo che Ventura si porta dietro da anni e che ha giovato alla crescita di tanti centrali difensivi, due su tutti: Bonucci e Ranocchia, esplosi nel suo Bari e oggi in nazionale. L’ultimo della lista è Angelo Ogbonna, il primo ‘regista’ della squadra chiamato a giocare con coraggio e anche ad uscire palla al piede tra 2-3 attaccanti avversari.
Un po’ il Gonzalo Rodriguez del Toro, così come Gillet – fedelissimo del tecnico granata – fa il Viviano, entrambi molto bravi anche nel giocare la sfera. Qualche problema in più subentra quando a giocare il pallone sotto pressione sono gli altri componenti della difesa del Toro, come Glik che anche con la Roma più di una volta ha sfiorato la “frittata”. Ma è un rischio che si deve correre, come ha spiegato Montella – e come accaduto già in passato a Ventura -, se si vuol praticare un certo tipo di calcio.
Aspetti comuni ma anche differenze tra i due allenatori che domenica si troveranno uno contro l’altro, la “giovane promessa” sulla panchina viola e il tecnico navigato su quella granata. Se la Fiorentina fa della sua forza il possesso palla e il palleggio a centrocampo, il Torino cerca uno sviluppo più verticale del gioco. Già nel modulo adottato da Ventura, un 4-4-2 con gli esterni molto “alti” (a formare quasi un 4-2-4) si intuisce l’intenzione di attaccare la porta con molti uomini e di non rinunciare mai al gioco offensivo anche al cospetto di avversari più forti, come sarà la Fiorentina. Due punte di stazza – al contrario dei viola che a volte giocano senza punti di riferimento – a scambiarsi spesso la posizione e a favorire i tagli degli esterni verso la porta, e non a caso Cerci e Santana giocano “sul piede opposto” per arrivare facilmente al tiro. Sarà proprio questo il pericolo maggiore per la Fiorentina, che dovrà chiedere particolare attenzione difensiva a Cuadrado e Pasqual, e provare dal canto suo a sfruttare la superiorità numerica a centrocampo. Oltre al tasso tecnico degli interpreti, decisamente superiore.
[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]