Il trentuno dicembre è inevitabile che si facciano bilanci e il 2012 per il Torino è stato un anno positivo: a maggio la promozione diretta in serie A e a fine dicembre tredicesimo posto in classifica con diciannove punti, quattro squadre – Bologna (18), Sampdoria (17), Pescara (17) e Cagliari (16) – e quattro punti che separano i granata dalla zona retrocessione, attualmente occupata da Palermo (15), Genoa (14) e Siena (11). Alla conclusione del girone d’andata manca solo la partita con il Catania il 5 gennaio e la squadra è in linea con l’obiettivo stagionale di salvarsi. Se si vuole essere pignoli ai granata manca un punto per raggiungere quota venti che rappresenta la metà di quelli indicati dall’allenatore per centrare la permanenza in serie A, ma visto che in palio ve ne sono ancora tre e che sono quattro le lunghezze di vantaggio sul Palermo terzultimo si può dire, classifica alla mano, che tutto procede come da programmi.
Se da una parte la fine dell’anno è tempo di bilanci, dall’altra è anche il momento di guardare al futuro e di programmare il percorso che si vuole intraprendere. L’obiettivo è stato fissato da tempo e quindi non resta che creare le basi per raggiungerlo e, se sarà centrato, solo allora si dovrà valutare se i passi compiuti saranno stati i migliori o se si poteva farne altri che avrebbero premesso di compiere in modo più agevole il percorso. Oggi però si deve ancora programmare metà del viaggio e farlo non è per nulla semplice un po’ per la crisi, un po’ perché quando si è in corso d’opera apportare correttivi che servono a migliorare è più complesso, in quanto il tempo a disposizione è minore e trovare gli elementi giusti a un costo equo in presenza di una grande concorrenza è molto difficile.
Il calciomercato riapre giovedì tre e chiuderà lunedì trentuno e in questo lasso di tempo il Torino dovrà affrontare Catania, Siena, Pescara e Inter, il minimo che dovrà fare sono conquistare sei punti perché stando a quanto finora fatto, in rapporto anche con quello che hanno ottenuto le altre squadre, se i granata nel girone di ritorno batteranno tutte le formazioni che oggi hanno meno punti in classifica conquisteranno esattamente ventuno punti che sommati ai diciannove che già hanno fanno quaranta, ovvero quelli indicati da mister Ventura per restare in serie A. Pensare che il Torino è in linea con i programmi quindi che la rosa a disposizione è adeguata per raggiungere la salvezza sarebbe il peggiore degli sbagli, anche perché il girone d’andata ha chiaramente dimostrato che quando i granata hanno dovuto affrontare cicli di partite difficili non sono riusciti a sovvertire il pronostico e hanno raccolto poco o nulla: Roma-Torino 2-0, Torino-Fiorentina 2-2, Juventus-Torino 3-0, Torino-Milan 2-4.
Non deve illudere che nella doppia trasferta con Lazio e Napoli sono arrivati due punti poiché non bisogna dimenticare che dal San Paolo la squadra di Ventura è tornata con un pareggio solo grazie all’erroraccio di Aronica. E bisogna ben tenere a mente che con Bologna, Sampdoria, Pescara, Cagliari, Palermo, Genoa e Siena il Torino ha conquistato dieci punti frutto di due vittorie e quattro pareggi eppure tutte queste squadre hanno in classifica meno punti dei granata quindi in teoria sono meno forti.
Tutte queste considerazioni indicano chiaramente che per raggiungere l’obiettivo stagionale è indispensabile che la società granata agisca molto bene in sede di calciomercato prendendo giocatori che stanno giocando con continuità in serie A e che siano adatti al modo di concepire il calcio di Ventura, qualunque innesto che non abbia queste caratteristiche sarà un azzardo e ben difficilmente gli azzardi portano a risultati positivi, soprattutto se le altre concorrenti agiranno con criterio e lungimiranza. Buon 2013 a tutti.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]