Il Torino è stato indubbiamente inferiore al Pescara sabato. La squadra di Zeman ha potuto anche contare su 21mila tifosi che hanno creato una bolgia infernale, anche esagerata se consideriamo i tanti petardoni fatti esplodere sulle gradinate, che hanno indotto l’arbitro Giacomelli a minacciare la sospensione della partita qualora non fossero terminate le detonazioni. Sicuramente un tifo “caldo” quello pescarese, visto che un grosso petardo era stato fatto esplodere anche nel cortile dell’albergo dove dormivano i granata. Ma di certo non è stato quello a spaventare la squadra allenata da Ventura.
Innanzitutto bisogna tener conto che il gioco del Pescara è ardito, una squadra che gioca un calcio offensivo e veloce, in stile inglese, forse l’unica squadra che riesce davvero ad emulare quello d’Oltremanica tra tutte le compagini italiane. Dall’altra parte c’è stata invece la tattica perfezionista di Ventura, il quale però se non ha a disposizione gli uomini giusti rischia brutte figure. Così sono state fondamentali le assenze di Parisi e Vives squalificati, come quella di Glik, per infortunio. Il polacco è diventato uno dei perni decisivi della manovra del Toro, dove è riuscito anche a segnare due gol importanti.
Contro il Sassuolo dovrebbero rientrare tutti e tre e questo è un motivo in più per essere ottimisti. Gli emiliani sono una squadra lenta che cerca di addormentare la manovra per colpire in contropiede. Un gioco prevedibile anche se pericoloso se la difesa granata dovesse avere qualche sbavatura. Il Torino deve cercare di trovare soprattutto la giusta quadratura in attacco, dove si potrebbero rivedere Bianchi e Meggiorini. Il problema grosso del reparto avanzato è la mancanza di dialogo tra i suoi componenti, a causa forse di questo turn over degli attaccanti che non fa bene all’amalgama in quel settore, dove c’è troppo individualismo perchè ciascuno sa di doversi giocare il posto ogni volta.
Vista la buona forma di Pasquato (più fresco anche degli altri avendo giocato meno), Ventura dovrebbe sacrificare il 4-2-4 ad un 4-3-3 o un 4-3-1-2, con Pasquato utilizzato come trequartista e avere due punte di ruolo davanti, ai quali devono arrivare palloni giocabili sotto rete. Il mister ha detto che se non dovessero vincere le prossime tre partite allora sarà giusto andare ai playoff. Ma nessuno si auspica questo e nemmeno il mister perchè sarebbe un altro fallimento in quanto, magari questa volta il Toro potrebbe anche farcela, ma si rallenterebbe nuovamente la costruzione della prossima stagione. Insomma nove punti con Sassuolo, Modena e Albinoleffe sono alla portata e si devono conquistare (ne bastano anche sette ma è meglio il bottino pieno). La sconfitta di Pescara poteva anche essere messa in conto, ma senza altre sbavature.
[Marina Beccuti – Fonte: www.torinogranata.it]