Senza avere certezze su chi sarà l’allenatore per la prossima stagione è evidente che è impossibile per la dirigenza decidere come agire in sede di calciomercato e in serie A sono ben quattro le panchine che non sono state ancora assegnate: Roma, Cagliari, Chievo e Genoa. Mentre sono confermati i mister delle neo promosse Hellas Verona, Mandorlini, e Sassuolo, Di Francesco, come dovrebbe esserlo anche quello del Livorno, Nicola, ma certezze assolute al momento per quest’ultimo non ce ne sono. Alle incertezze sugli allenatori della serie A vanno aggiunte anche quelle relative ad alcuni della serie B: il Palermo non ha ancora ufficializzato Gattuso, il Siena non si sa se si iscriverà al campionato, e il Pescara è in bilico fra Zeman e Marino, c’è da dire che anche altre formazioni sono in cerca di un allenatore, ma non influirà sulla serie A.
I tifosi del Toro sanno chi sarà alla guida della loro squadra il prossimo anno perché Ventura non è in discussione, salvo clamorosi accadimenti al momento non all’orizzonte. Ma ciò che preoccupa sempre più il popolo granata è la formazione della squadra della prossima stagione perché in ogni reparto ci sarà se non una rivoluzione totale almeno grandi cambiamenti, anche se finora, a parte il portiere Padelli, non è stato ufficializzato nessun nuovo calciatore e anche sul fronte cessioni nulla è ancora stato fatto, seppur ormai è quasi certo che Ogbonna, Cerci e D’Ambosio abbiano le valigie pronte, anche se uno spiraglio infinitesimale arriva dal Ct della Nazionale, Prandelli, che ieri in conferenza stampa rispondendo alla domanda “Se un giocatore della Nazionale scegliesse di giocare all’estero nell’anno del Mondiale?” Ha detto: “L’importante per me è che giochi da titolare”. Questa frase potrebbe essere estesa anche ai giocatori che disputeranno il campionato italiano e quindi potrebbe coinvolgere Ogbonna e Cerci (il primo non convocato per la partita valevole per la qualificazione ai Mondiali in Brasile con la Repubblica Ceca e per Confederation Cup, mentre il secondo si) che al Torino sono titolari inamovibili, mentre altrove non hanno la medesima certezza, poiché finendo in squadre che partono con l’obiettivo di vincere lo scudetto è indubbio che troveranno concorrenza e di qualità, quindi vi sarebbe la remotissima ipotesi, soprattutto per Ogbonna il cui cartellino è interamente del Torino, che in accordo con la società restino ancora una stagione in granata. Per Cerci il discorso è più complicato poiché è in comproprietà libera con la Fiorentina, però nulla vieta a Cairo di comprare la metà del cartellino dai viola e farlo diventare totalmente granata, con la prospettiva di venderlo l’anno successivo e magari guadagnarci ancora di più nel caso il giocatore disputasse un campionato positivo come quello appena concluso e fosse convocato per i Mondiali.
I tifosi del Toro non si facciamo illusioni né per Ogbonna né per Cerci, però si sa che la speranza è sempre l’ultima a morire e le vie del calciomercato sono infinite e ciò che era certo un secondo prima potrebbe non esserlo più pochi minuti dopo.
A cascata partendo dagli allenatori e passando per la risoluzione delle comproprietà per arrivare alla sessione estiva del mercato ad ogni tappa ci saranno maggiori certezze. Comunque in casa Toro continua a esserci il dilemma sul modulo che è strettamente legato alla permanenza o meno di Cerci, più ancora che non a quella di Ogbonna.
Un’idea molto conservativa per il 4-2-4 potrebbe essere: Gillet, Darmian, Glik, Ogbonna, D’Amborsio, Gazzi, Almiron, Cerci, Scocco, Barreto e Marquinho. Per una formazione di questo tipo servirebbero circa 18,3 milioni di euro e tutti i giocatori sarebbero di proprietà del Torino, sempre che la Procura Federale relativamente a Sommessopoli non deferisca: Gillet per illecito sportivo e nel caso fosse condannato rischierebbe tre anni di squalifica e Gazzi e Barreto per omessa denuncia che sempre in caso di condanna potrebbero essere fermati per sei mesi. Mentre rivoluzionando parecchio l’attuale organico e passando al 5-3-2 si potrebbe immaginare: Gillet, Darmian, Glik, Sorensen, De Ceglie, Schelotto, Edgard Barreto, Marquinho, Scocco e Immobile. 38,8 milioni sarebbe all’incirca il costo per questa squadra però con la cessione di Ogbonna, D’Ambrosio e Cerci si rientrerebbe di 17,8-18 milioni quindi alla fine l’esborso non supererebbe i 21 milioni, sempre considerando la totalità del cartellino di tutti i nuovi e in caso di alcune comproprietà la cifra si abbasserebbe anche di una decina di milioni.
Una squadra abbastanza equilibrata tenendo in ordine il bilancio, che non sia da rivoluzionare l’anno successivo e che possa disputare un campionato che vada oltre la semplice salvezza non è impossibile formarla, con un po’ di buona volontà e decisione si può fare anche meglio degli esempi proposti.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]