A Riscone di Brunico ieri sera c’è stata la festa alla quale ha partecipato il Torino Fc: presentazione dei nuovi giocatori e delle maglie, che la squadra indosserà nella stagione che sta per iniziare e vede il ritorno dei granata in Europa League. I tifosi in delirio hanno accolto i loro beniamini nell’anfiteatro del parco della cittadina trentina. All’evento erano presenti il sindaco Roland Griessmair e per l’associazione turistica il presidente Huber Martin e il direttore Alfred Unterkircher e in rappresentanza del Torino Fc il responsabile del marketing e delle relazioni esterne Alberto Barile. Alla festa non erano presenti Maksimovic, Basha, Farnerud e Bruno Peres (non ancora tesserato poiché non in possesso del passaporto comunitario), tutti a Torino per recuperare da infortuni. Assente anche Sanchez Miño per lo stesso motivo di Peres. Mentre è rimasto nell’hotel che ospita la squadra Barreto, che nell’amichevole di ieri con il Rubin Kazan si è infortunato alla caviglia.
La serata è iniziata con la chiamata sul palco dei magazzinieri, il più applaudito dal pubblico, come sempre, è stato Tony Vigato, seguiti dai fisioterapisti e massofisioterapisti e dal responsabile sanitario Gianfranco Albertini. Poi il conduttore della serata Francesco Bertagnolli, che è un agente per i ritiri delle squadre, ha presentato le nuove maglie. Modelli per una sera: il portiere Padelli che indossava maglia, pantaloncini e calzettoni completamente neri e bordati di granata; il difensore Jansson con la terza casacca, così come pantaloncini e calzettoni, il tutto completamente azzurro e bordato di granata; l’attaccante Larrondo con la seconda divisa tutta bianca con, anche in questo caso, pantaloncini e calzettoni dello stesso colore e bordati di granata; infine capitan Glik che ha indossato la maglia ovviamente rigorosamente granata con i relativi pantaloncini e calzettoni della stessa tinta. Il presentatore ha chiesto a Glik se fosse motivo d’orgoglio indossare la fascia di capitano e il polacco ha risposto: “É un grande piacere essere il capitano del Toro finora le stagioni trascorse qui sono state perfette e speriamo di andare avanti così e di ottenere un grande risultato anche quest’anno”. Alla domanda su che cosa provasse nel doversi cimentare a breve in una competizione internazionale il capitano ha detto: “Provo emozione, ma non sento la pressione. Questo è un momento dove si lavora tanto e piano piano ci avviciniamo a questo vento importante, al nostro debutto in Europa al quale sicuramente ci faremo trovare pronti”. Rispondendo su come si sta trovando a Riscone il capitano ha affermato: “Mi sono trovato bene e tutti abbiamo avuto modo di lavorare al meglio perché i campi d’allenamento sono perfetti, non ci è mancato niente”. La presentazione è proseguita con i preparatori atletici, l’allenatore dei portieri Di Sarno e il vice di Ventura Sullo. E’ toccato poi al team manager Giacomo Ferri e dai tifosi è immediatamente partito il coro “picchia per noi Giacomo Ferri”. E’ arrivato quindi il momento della squadra: portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti, tutti applauditissimi, ma in particolare Moretti, Molinaro che è stato invitato a saltare al grido “chi non salta bianconero è” per i suoi trascorsi alla Juventus, Darmian, Nocerino, Gazzi, El Kaddouri, Quagliarella e Cerci. Particolare affetto anche per i giovani Gomis, Chiosa e Cinaglia, tutti provenienti dal settore giovanile granata.
Sono intervenute le autorità che hanno regalato una scultura in vetro a Barile, Glik e Ventura. Il Torino ha contraccambiato con tre maglie granata per il sindaco, il presidente e il direttore dell’associazione turistica. Il sindaco Griessmair ha porto a tutti i presenti il saluto di Riscone: “Cari giocatori, allenatore, funzionari del Toro ed egregi tifosi noi siamo molto lieti di ospitarvi qui, sia la squadra sia i tifosi in particolare. Spero che i tifosi oltre ad essere vicini alla squadra quando è in campo abbiano trovato il tempo per effettuare una gita nei nostri territori e che siate stati contenti della nostra ospitalità. Mi auguro che la squadra grazie alle nostre infrastrutture si sia trovata bene in quanto noi ci impegniamo sempre a tenerli su altissimi livelli per avere la possibilità di ospitare grandi squadre come la vostra, infatti, Brunico ha una grande tradizione per quel che riguarda i ritiri sia nel calcio sia nel basket e in altri sport. Spero che il ritiro per voi sia stato un sostegno e vi dico che ogni squadra che è stata nostra ospite la stagione successiva ha migliorato i risultati e mi auguro che sia così anche per voi a iniziare dalla grande partita di giovedì in Europa League”. Qualche scongiuro di rito fra i tifosi, e forse non solo, non si è fatto attendere appena sono state pronunciate le ultime parole del sindaco.
Per concludere è stato invitato sul palco mister Ventura che oltre a ricevere l’omaggio delle autorità cittadine è stato insignito del premio “Allenatore dei sogni 2014” assegnato dal Trofeo Beppe Viola, organizzato dall’associazione italiana allenatori di calcio. Ventura è stato votato dai ragazzi di età compresa fra i quattordici e i sedici anni che hanno partecipato ad Arco di Trento al torneo che si è svolto nel mese di maggio. Il premio è stato consegnato da Piero Delogu, presidente degli allenatori della sezione di Bolzano, e da Vincenzo Ret consigliere dell’associazione italiana arbitri. Poi Bertagnolli ha risolto alcune domande a Ventura. Essere votato da ragazzi giovani che sensazione le ha dato? “Naturalmente ricevere un premio fa sempre piacere, ma riceverlo per essere stato votato da ragazzi molto giovani è motivo di grande orgoglio. É una grande gratificazione. Credo che al di là dei grandi risultati sportivi, parlo ovviamente per me, sono questi. Ringrazio chi mi ha votato perché mi ha dato una grande soddisfazione, grazie”. Che cosa si sente di promettere ai tifosi? “La parola promettere l’ho cancellata per un motivo ben preciso, quindi non prometto più, ma c’è la volontà mia e soprattutto della squadra di dare continuità. Dare continuità significa non migliorare la classifica perché questo non si può sapere se è possibile, lo dirà il campo, però crescere come squadra e come gruppo in generale, Quando si parla di essere orgogliosi d’indossare questa maglia io vorrei che noi fossimo orgogliosi di avere una tifoseria come questa e credo che i tifosi siano sempre più orgogliosi di avere questi giocatori”. I preliminari d’Europa League sono sempre stati un’arma a doppio taglio nelle ultime stagioni per chi li ha disputati, avete preso qualche accorgimento particolare e come ci arrivate? “Spero che ci arriveremo con lo stesso entusiasmo con cui abbiamo finito il campionato, cioè con la voglia di metterci in discussione e di andare a fare una nuova esperienza per cercare di portare avanti quello che siamo diventati. É una verifica. C’è voglia di fare bene e il campo dirà se ne siamo capaci. Questo sarà il primo passo di una crescita continua per raggiungere quelle posizioni che la storia del Torino impone”. Come si è trovato mister a Riscone? “L’ho già detto pubblicamente, abbiamo avuto la fortuna di venire qua, io c’ero già stato in passato e ci sono ritornato con grande piacere e ho ritrovato grandi strutture, gentilezza e disponibilità. Non è Riscone che deve sperare di avere di nuovo il Torino, ma è il Torino che deve sperare di ritornare a Riscone”.
L’evento si è concluso con gli auguri al Torino per grandi risultati in campo nazionale e internazionale e un “Forza Toro!”.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]