Il Torino ha bisogno di una prima punta o in alternativa di un regista che detti i tempi e i passaggi in zona d’attacco e su questo non ci piove. La società lo sa, come lo sa il più distratto pseudo-appassionato di calcio che segue la serie A. Premesso ciò è doveroso fare una considerazione molto importante: da quando c’è Ventura a guidare il Torino ogni giocatore che è arrivato ha dovuto, per un periodo più o meno lungo, prima raggiungere una forma dello stesso livello di quella dei compagni e poi apprendere il sistema di gioco dell’allenatore, solo dopo è stato utilizzato.
E’ vero che alcuni giocatori, leggasi Cerci, Agostini, Rodriguez e Caceres giusto per fare qualche nome, avevano iniziato la preparazione estiva ai margini delle squadre nelle quali militavano o erano senza squadra, come è altrettanto vero che altri, come Brighi, sono approdati in granata reduci da infortuni importanti e quindi dovevano svolgere ancora allenamenti personalizzati, e altri ancora, Santana e Birsa, si sono fatti male pochi giorni dopo il loro arrivo, ma comunque, se anche fossero tutti giunti in forma smagliante, non sarebbero stati subito utilizzati da Ventura perché bisognava dare loro il tempo di inserirsi negli schemi di gioco.
Il calciomercato di gennaio è anche detto di riparazione perché serve per colmare le lacune che nel girone d’andata sono emerse e quindi non è possibile concedere tanto tempo a chi arriva per adattarsi alla nuova squadra. Il mercato riapre il tre gennaio, un giovedì, ipotizzando che lo stesso giorno la punta o il regista, o entrambi, firmi il contratto che lo lega al Torino e che il contratto venga immediatamente depositato e che lo stesso giorno il neo granata si presenti per l’inizio dell’allenamento il sei gennaio non scenderà in campo per la partita con il Catania che chiude il girone d’andata. Dopo quanti giorni l’allenatore lo riterrà idoneo per disputare una partita? Una settimana, quindici giorni, tre settimane, un mese o più tempo come sta accadendo ad Agostini e Caceres? Questi due giocatori sono stati convocati per la prima volta in occasione della gara con il Cagliari il sette ottobre alla settima giornata e si sono accomodati in panchina e a oggi non hanno mai disputato neppure un secondo.
L’esempio di Agostini e Caceres serve per riflettere sul fatto che a gennaio non può essere preso un giocatore che ricopra solo il ruolo di punta o regista, ma che abbia giocato con continuità per tutto il girone d’andata e che abbia grande familiarità con la concezione del gioco di Ventura in modo che l’allenatore lo utilizzi nel giro al massimo di quindici, esagerando venti giorni, nella partita con il Pescara (20/01) o nella successiva con l’Inter (27/1), altrimenti che senso avrebbe prendere un calciatore che deve colmare una lacuna e poi non utilizzarlo o ritenerlo pronto e quindi idoneo ad andare in campo soltanto nell’ultimo quarto del campionato? Quale concreto apporto alla causa granata potrebbe dare il povero tapino giocando poche gare nella parte più delicata del campionato quando i giochi sono in gran parte fatti? Almiron, Barreto, Vargas, Floccari, o chiunque sia stato accostato o lo sarà nei prossimi giorni, anche solo come chiacchiera da bar, al Torino come possibile rinforzo a gennaio, qualora arrivasse, deve essere inserito subito e fatto giocare altrimenti sarà solo un illusione per tutti e le illusioni non hanno nulla a che vedere con la programmazione, semmai si avvicinano di più alle prese in giro.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]