Non lasciare nulla al caso o d’intentato per conquistare i tre punti e rimanere in vetta alla classifica, visto anche il risultato di ieri sera del Pescara che ha perso con il Varese due a uno, perché nell’immediato il Torino deve fare attenzione al Sassuolo, tra l’altro la prossima avversaria, e al Verona, appaiate a due lunghezze di distanza. Sono proprio queste due lunghezze di distanza a dire che un pareggio alla squadra di Ventura non serve a nulla se gli emiliani o i veneti vincessero rispettivamente con il Modena e il Brescia, e poi comunque al Torino serve dare un segnale forte alle altre concorrenti, e anche o forse soprattutto a se stesso, quindi vincere e convincere è l’obiettivo primario di questa sera.
Nell’ottica di provarle tutte per ottenere il punteggio pieno vanno lette le dichiarazioni di ieri di mister Ventura: “Non so dire che partita sarà quella di domani dal punto di vista tattico perché la Reggina con il Livorno ha giocato con il 4-3-3, con il Brescia con il 3-5-2 e in altre partite ultimamente con il 3-4-3 e il 4-4-2, quattro partite e quattro moduli diversi, quindi non ho la più pallida idea di come si schiererà contro di noi ed è evidente che sono in imbarazzo nel dare qualunque spiegazione su che tipo di gara posso aspettarmi e nel fare la formazione. Non credo che la Reggina si arroccherà in difesa perché ha bisogno di vincere per provare ad accedere ai playoff, il pareggio lascerebbe il tempo che trova. E’ scontato che il nostro atteggiamento cambierà se giocheranno a cinque o a tre in mezzo al campo. Di conseguenza chi giocherà dipenderà molto da come la Reggina si schiererà”. Qualche tifoso dopo averle lette si sarà preoccupato nell’apprendere che l’allenatore della sua squadra del cuore, almeno a parole, sembra brancolare nel buio. Altri si saranno chiesti perché mai la capolista dovrebbe preoccuparsi di come si schiereranno e giocheranno gli avversari, chi guida da lungo tempo il campionato dovrebbe essere sicuro dei propri mezzi e imporre il proprio ritmo di gara e gioco a chiunque. Preoccupazioni, idee e dubbi tutti legittimi, però non può non essere tenuto in considerazione il fatto che sapere come scendono in campo gli avversari è l’unico modo per prendere le contromosse migliori, soprattutto se il risultato da portare a casa è uno solo: la vittoria.
Ecco perché Ventura pondererà con il bilancino se mandare in campo i suoi con il consueto 4-2-4 oppure infoltendo con un uomo in più la mediana e adottando il 4-3-3. Per quel che riguarda la difesa davanti a Benussi dovrebbero esserci Darmian, Glik, Ogbonna e Parisi. Unico dubbio il centrale destro con Di Cesare pronto a giocare a posto del polacco. A centrocampo Iori è squalificato quindi se si gioca a due Basha e Vives sono i candidati, salvo che il mister non decida a sorpresa di utilizzare De Feudis, finora il granata meno impiegato. In caso invece di mediana a tre allora le carte si complicano perché prudenzialmente un uomo in panchina lo si deve portare e di centrocampisti a disposizione ve ne sono solo tre, Suciu ormai è un lungodegente da tempo immemorabile e Iori, come si sa, è squalificato. D’Ambrosio può giocare anche più avanzato, ma utilizzarlo a centrocampo vorrebbe dire togliere un difensore che alla bisogna può giocare sia a destra sia a sinistra, anche se la stessa cosa può fare Darmian e Zavagno è a disposizione, quindi per quel che riguarda i terzini vi sono più soluzioni.
Di conseguenza il discorso si sposta sugli esterni alti. Stevanovic, Surraco, Guberti, Pasquato e Oduamadi sono tutti a disposizione, quindi Ventura deve decidere se in caso di mediana a tre mettere un uomo a sinistra o a destra con la possibilità di svariare accentrandosi o tenendosi largo alle spalle delle punte. Stevanovic, Basha e Vives o Basha, Vives e Guberti con la possibilità di inserire Surraco al posto del serbo e Pasquato per l’ex sampdoriano, qualora a gara in corso fossero in carenza d’ossigeno. Senza dimenticare che anche Oduamadi con le sue accelerate e i guizzi di cui è capace può seminare scompiglio fra gli avversari, visto poi che il tiro finale è nelle sue corde. Passando alle punte la coppia Bianchi-Antenucci è collaudata soprattutto per le partite casalinghe, però anche Bianchi-Meggiorini, sarebbe un tandem decisamente più inedito, ma non da scartare a priori, in questo caso Antenucci potrebbe o subentrare o aggiungersi in corso d’opera soprattutto se si dovesse passare dal 4-2-4 al 4-3-3. Una mossa a sorpresa potrebbe invece essere l’utilizzo di Pasquato a fianco di Bianchi e Antenucci con alle spalle Basha, Vives e Guberti, oppure con la variante per il tridente d’attacco Stevanovic, Bianchi e Antenucci. Le soluzioni ci sono per non lasciare nulla d’intentato e conquistare i tre punti a patto che determinazione e grinta animino tutti i giocatori del Torino che scenderanno in campo.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]