Da giorni fra il Torino e il Catania le trattative sono frementi cominciando da quelle per Antenucci, che s’intrecciano con il possibile arrivo sotto la Mole di atri giocatori che tornerebbero utili a Ventura: quali Marchese, terzino sinistro cresciuto nelle giovanili granata, Sciacca, centrocampista centrale e l’argentino Izco, esterno destro di centrocampo. A questi va aggiunto anche il difensore polacco Augustyn. Senza dimenticare che voci di mercato hanno accostato al club siciliano, ma non solo, sia Ogbonna sia Bianchi. Al Torino continua a interessare Alessandro Gazzi, che Ventura conosce benissimo avendolo allenato nel Bari, anche lui centrocampista centrale capace però di agire pure sulla parte sinistra del campo, ma nelle ultime ore c’è da registrare l’interesse per lui da parte del Palermo, che potrebbe offrirgli un palcoscenico senza paragoni dai punti di vista economico e delle ambizioni, però anche una concorrenza maggiore per un posto da titolare fisso.
Se gli incastri con il Catania dovessero andare tutti a buon fine in una volta sola il Torino potrebbe aver risolto quasi la metà degli obiettivi che si era prefissato – che fa sempre bene ricordarlo, utilizzando le parole di Cairo, sono: un portiere, due difensori, tre centrocampisti e due esterni – con gli arrivi di Marchese, Sciacca e Izco e in più avrebbe sistemato l’attacco che annovererebbe la nuova coppia Ebagua-Antenucci. Decisamente tanto visto che giugno non è ancora terminato. Una novità assoluta per la società granata, che infonderebbe ai tifosi una buona dose di rinnovato ottimismo sia per la prossima stagione sia per il proseguo del marcato, che avrebbe finalmente imboccato la strada giusta anche perché in sintonia con le richieste dell’allenatore.
Che la giornata odierna possa o meno portare a risultati concreti non è facile dirlo. Con lo scadere del termine ultimo per discutere le comproprietà, questa sera alla diciannove e il conseguente andare alle buste se non si sono trovati accordi, c’è la possibilità sia che alcune trattative subiscano un’accelerata e vengano chiuse proprio per evitare di dover andare alle buste sia l’esatto contrario, ovvero che si preferisca tentare la sorte, scommettendo al buio, per non cedere a richieste economiche che appaiono un po’ elevate. E’ ovvio che entrambe le strategie hanno pro e contro, tutti validi. Ed è altrettanto vero che sfumata una trattativa all’inizio del mercato si ha tutto il tempo per intavolarne altre, purché questo non diventi l’alibi per tirarla per le lunghe aspettando e sperando di far abbassare i prezzi dei giocatori. Così facendo, il passato in casa granata insegna, alla fine i migliori vengono ingaggiati dalle società più lungimiranti e a quelle che temporeggiano rimangono le seconde o, peggio ancora, terze scelte.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]