Il ritorno in serie A è stato un traguardo agognato a lungo dai tifosi del Toro e già goduto nelle gare con Siena e Pescara, ma la prossima con l’Inter sarà sicuramente una sfida dal sapore molto più intenso. I nerazzurri sono l’unica formazione che ha sempre militato nella massima divisione e hanno un palmares che annovera: 18 Scudetti, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe di Lega, 1 Champions League, 2 Coppe Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club e 3 Coppe Uefa. Ma nonostante nelle ultime ventitre stagioni (esclusa l’attuale) il Torino abbia militato dodici volte in serie B quella fra i granata e i nerazzurri sarà comunque una sfida fra club blasonati perché anche il Torino può vantare un discreto palmares: 7 Scudetti, 5 Coppe Italia e 1 Mitropa Cup.
La gara con l’Inter chiuderà la terza giornata, domenica 16 alle 20,45, ma ogni giorno che passa e si avvicina sempre più il momento del fischio d’inizio aumenta la febbre da incontro di cartello. Sarà perché è la prima sfida importante della stagione, senza nulla togliere a Siena e Pescara; sarà che le due squadre in classifica hanno gli stessi punti, anzi il Torino che è partito da meno uno ne ha conquistato uno di più; sarà che c’è la voglia di capire sia il valore dei granata sia quello dei nerazzurri; sarà che sulle rispettive panchine siedono uno degli allenatori più esperti e il più giovane della categoria; sarà che l’ultima vota che le due formazioni si sono incontrate, il primo febbraio 2009, era finita uno a uno (47’ Bianchi e 59’ Burdisso); sarà che l’ultima vittoria in casa del Torino ai danni dell’Inter risale al 27 febbraio 1994 due a zero (45’ Poggi, 56’ Cois); sarà per mille altri motivi e ognuno ne ha anche di personali, ma c’è tanta voglia di questa partita, forse più da parte del Torino che dell’Inter però comunque c’è.
A undici giorni dalla gara non è possibile ipotizzare moduli o formazioni, ma sicuramente né Ventura né Stramaccioni lasceranno nulla al caso. Ogni minimo dettaglio sarà curato perché l’impressione che questo campionato sia particolarmente livellato e che il confine per ogni partita fra vittoria e sconfitta, per l’una o l’altra squadra, sia molto ravvicinato non permette, neppure alla terza gara, di non far di tutto per aggiudicarsi i tre punti, che a fine stagione potrebbero rivelarsi fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]